Daniel Cundari, calabrese, è il vincitore del Premio “Ischitella-Pietro Giannone” 2017. Secondo classificato il milanese Daniele Gaggianesi, terzo il friulano Francesco Indrigo
Daniel Cundari (foto) ha vinto con la raccolta poetica inedita in dialetto calabrese di Rogliano (CS) ’Ngílla ōrba (Anguilla cieca).
Daniele Gaggianesi secondo classificato con la raccolta in dialetto milanese del XXI secolo Quand finìssen i semafor (Quando finiscono i semafori).
Francesco Indrigo terzo classificato con la raccolta in friulano Nissun di nun (Nessuno di noi).
La scelta dei vincitori è stata operata dalla Giuria dopo una selezione delle raccolte poetiche di undici finalisti, di cui facevano parte, oltre ai tre vincitori, i poeti: Maria Gabriella Canfarelli (dialetto siciliano, Catania); Davide Cortese (dialetto siciliano, Lipari, Messina); Lia Cucconi (dialetto emiliano di Carpi, Modena); Rosanna Gambarara (dialetto di Urbino); Maria Lanciotti (dialetto di Subiaco, Roma); Patrizia Sardisco (dialetto siciliano, Monreale, Palermo); Riccardo Sgaramella (dialetto di Cerignola, Foggia); Nevio Spadoni (dialetto romagnolo, Ravenna).
La premiazione si terrà domenica 3 settembre 2017 a Ischitella, preceduta sabato 2 settembre da un reading dei poeti vincitori a Foce Varano.
Oltre ai premi previsti dal bando di concorso, i primi tre classificati riceveranno in questa edizione 2017 una pregevole opera tessile realizzata con un telaio tradizionale dall’artista garganica Maria Voto.
Nota degli autori vincitori:
Daniel Cundari (Rogliano, 1983) scrive in dialetto calabrese, italiano e spagnolo. Ha studiato Lettere Moderne e Relazioni Internazionali a Siena e in Spagna. È autore di Cacagliùsi / Balbuzienti (Roma, 2006), Il dolore dell’acqua (Roma, 2007), Geografia feroz (Granada, 2011), Poesie contro me stesso (2014), Nell’incendio e oltre (2016). Narratore, traduttore, performer plurilingue apprezzato in Italia e all'estero, ha vissuto a lungo per le strade del mondo (Granada, Shangai, Germania), maturando ovunque ricche esperienze culturali in una dimensione translingue che lo ha portato a comporre versi, oltre che nel dialetto della sua terra d’origine, anche in lingua italiana e in spagnolo, affiancando alla scrittura anche la traduzione dall’italiano allo spagnolo di tutte le poesie di Gesualdo Bufalino e in dialetto calabrese di molti poeti, tra cui Kavafis, Alberti e Mandel’štam. Precursore del repentismo cutise e indifferente alle mode del momento, nel 2011 il suo Geografía feroz è stato inserito nella “Colección Genil de Literatura” di Granada. Collabora abitualmente con musicisti e artisti plastici. Pericle d'Oro per il suo incessante impegno poetico, ha conseguito di recente il Lerici Pea 2017.
Daniele Gaggianesi (1983) è nato e cresciuto a Corsico, da padre milanese e madre marchigiana. Nell’infanzia impara dai nonni paterni il dialetto milanese, nonostante il loro divieto di parlarlo per parì minga on paesan, per non sembrare volgare. Dopo il liceo scientifico, si diploma come attore alla Scuola d’Arte Drammatica “P. Grassi” e si laurea in lettere moderne all’Università di Milano. Attore di prosa, da qualche anno porta avanti l’attività di poeta e cantastorie in milanese.
Francesco Indrigo è nato a San Michele al Tagliamento, VE, nel Friuli storico. Risiede in Località Santa Sabina, a San Vito al Tagliamento, PN. Ha pubblicato in riviste, antologie, albi e fogli sparsi. Nel 2001 la raccolta Matetâs (Nuova Dimensione ed.); nel 2005 Foraman (Campanotto ed.); nel 2008 Foucs (New Print ed.); nel 2009 Revocs di tiara (Kappa vu ed.); nel 2013 La bancia da li’ peraulis piardudis (Kappa Vu ed.). È vincitore di premi di poesia nazionali ed internazionali. Fa parte del gruppo di poesia/laboratorio “Majakovskij”.
Periferie
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