Nell'ambito della mobilitazione seguita in Valtellina e Valchiavenna alla adozione del piano organizzativo aziendale strategico 2016-2018 dell'Azienda socio sanitaria territoriale, in particolare nella zona del Morbegnese con la difesa del Pronto Soccorso, vi è un aspetto sul quale merita attirare l'attenzione di tutte le parti in causa, a partire da quella della pubblica opinione.
Chi, quando e perché ha chiuso il reparto di Riabilitazione cardiologica “Dr. Roberto Giugni” presso l'Ospedale di Morbegno?
Son ben quattro gli atti amministrativi occorsi all'allora Azienda Sanitaria Locale della provincia di Sondrio (DG l'Ing. Emilio TRIACA, regolarmente coadiuvato dai suoi direttori Amministrativo, Sanitario e Sociale) per avviare l'attività, che forse è bene richiamare, uno per uno, nel dettaglio:
- la delibera n. 907 del 13 maggio 1999, con la quale veniva attivata «l'unità funzionale di Riabilitazione Cardiologica del Dipartimento Cardiologico presso l'Ospedale di Morbegno, a far data dal 1° giugno 1999». Nel provvedimento si esplicitava che il progetto era inserito in un piano globale aziendale «teso a favorire la prevenzione, la cura e la riabilitazione attraverso i Dipartimenti affinché integrino l'attività ospedaliera con l'attività ambulatoriale»;
- la delibera n. 939 del 25 maggio 1999, relativa all'attivazione del Servizio di Medicina dello Sport presso l'Ospedale di Morbegno, sempre a far data dal 1° giugno 1999;
- la delibera n. 969 del 31 maggio 1999, che (a rettifica della n. 907) definisce organizzativa – e non funzionale – la nuova unità attivata e ciò «come esplicitamente previsto dal Piano strategico triennale aziendale»
- la delibera n. 859 del 14 giugno 2000, che estende l'intitolazione al Dr. Roberto Giugni dell'Unità operativa di Cardiologia e Terapia intensiva cardiologica dell'Ospedale di Sondrio anche al nuovo reparto presso l'Ospedale di Morbegno che assume pertanto la denominazione di “Unità organizzativa di Riabilitazione cardiologica Dr. Roberto Giugni”.
Quando poi, in occasione della definizione del piano strategico triennale precedente (2014-2016) l'allora Azienda ospedaliera della Valtellina e della Valchiavenna (DG Dr. Beatrice Stasi) presentò al confronto con le amministrazioni locali il documento “Prospettive dell'Ospedale di Morbegno quale presidio ospedaliero territoriale nella rete ospedaliera provinciale”, i Sindaci del Morbegnese (in una dichiarazione, approvata da 14 su 25, del 4 aprile 2014) scrivevano, tra l'altro, a proposito di questa unità organizzativa: «1. Mantenimento degenze riabilitative e mediche attuali – Medicina, Riabilitazione Geriatrica e Riabilitazione Cardiologica: garantire gli attuali posti letto».
A fronte di tutto ciò, e dopo tre lustri di onoratissimo servizio, con utenza proveniente da tutta Italia (e non è un modo di dire...), oltre che dal più diretto bacino di riferimento, si lascia dapprima sguarnire l'organico del personale specialistico (per pensionamenti e quant'altro) e, 'alla spicciolata', si impiega altrove quello infermieristico e ausiliario, per poi chiudere il reparto, nello scorcio di fine 2016 mentre appunto si sta definendo il nuovo piano strategico triennale, senza uno straccio di documento, né formalità, né assunzione di responsabilità di alcuno.
Pluff!! La Riabilitazione cardiologica Dr. Roberto Giugni di Morbegno non c'è più. Sparita. (Vedremo, magari in un'altra occasione, che il metodo farà scuola perché lo stesso è avvenuto, ad esempio, giusto il mese scorso per l'unità organizzativa di Medicina generale, sempre, guarda caso, presso l'ospedale di Morbegno).
Non si tratterà, tecnicamente, di “interruzione di pubblico servizio”, ma qualcuno ci vorrà, prima o poi, spiegare di che accidenti d'altro si tratta?
Anche perché, quando abbiamo avuto l'accesso al progetto esecutivo dei lavori regolarmente autorizzati e attualmente in corso presso l'Ospedale morbegnese, abbiam potuto verificare che il 4° piano dei padiglioni “Mattei-Vanoni” (area non interessata dalla concessione se non per opere di consolidamento strutturale e messa a norma antincendio) è interamente destinato alla... Riabilitazione cardiologica. Così come, del resto, il 3° piano degli stessi padiglioni (parimenti escluso se non per gli adeguamenti) risulta negli elaborati progettuali destinato a Medicina generale e Lungodegenza riabilitativa. Peccato che, invece, ci stiano sistemando il reparto Cure palliative (Hospice) che, dal secondo, salirà appunto, ampliato, al terzo piano.
Salviamo la nostra sanità
Comitato popolare