Domenica 4 dicembre anche i cittadini della Valtellina e Valchiavenna hanno detto NO alla riforma costituzionale Boschi-Renzi. Oltre il 60% dei valtellinesi e valchiavennaschi hanno detto NO alla soppressione della Provincia di Sondrio e NO alla perdita di ogni diritto presente e futuro sulle nostre acque. Un risultato davvero importante che dimostra quanto i cittadini siano fortemente legati al territorio e al suo diritto ad avere riconosciuta maggiore autonomia. Autonomia è oggi vista anche come necessità dopo anni di crisi economica che ha intaccato il bilancio delle famiglie. I cittadini chiedono risposte e soluzioni concrete ai problemi. Ma che fare ora dopo l'esito referendario?
A prescindere dagli sviluppi politici nazionali, come associazione crediamo sia necessario offrire una prospettiva credibile alla Valtellina e Valchiavenna e continuare nel percorso di autonomia. Noi riteniamo sia doveroso lavorare ad una proposta comune in particolare per le province con territorio interamente montano e confinanti con Paesi stranieri. Con la vittoria del NO, infatti, la legge Delrio rimane in vigore ed essa contiene alcuni aspetti positivi ma anche aspetti negativi che si possono e si devono superare.
Con la legge Delrio nel 2014 si è tolta ai cittadini la possibilità di eleggere propri rappresentanti in Provincia. Soltanto ai sindaci e ai consiglieri comunali è stata riconosciuta questa facoltà. Dopo la grande partecipazione al referendum costituzionale, risulta chiara ed evidente la volontà dei cittadini a partecipare alle decisioni che li riguardano. Così funziona, inoltre, nelle normali democrazie. Per questo motivo riteniamo sia giunto il momento di lavorare ad una proposta unitaria per modificare la legge Delrio e ridare ai cittadini la libertà di scegliere i propri rappresentanti in Provincia.
Un altro elemento che ha frenato l'applicazione della legge Delrio (specificità montana) e della Legge Regionale 8 luglio 2015, n. 19 (comitato paritetico) è l'insieme di tagli ai finanziamenti da parte dello Stato verso le province. La forte riduzione dei finanziamenti ai bilanci delle province mette a rischio la sopravvivenza stessa della Provincia di Sondrio e ne limita fortemente le sue attività e utilità. Per questo motivo sarà necessario, anche in questo caso, lavorare ad una proposta unitaria per fare riconoscere alle province le risorse adeguate per potere amministrare. Inoltre, crediamo sia giusto lavorare affinché alla Provincia siano riconosciute una parte delle risorse che ogni anno lo Stato incassa dalle imposte pagate dai concessionari delle centrali idroelettriche. Parliamo di importanti risorse che potrebbero essere investite sul nostro territorio. Non è accettabile che il territorio non venga compensato e risarcito adeguatamente a causa dall'importante sfruttamento idroelettrico.
La nostra associazione si metterà a disposizione degli amministratori, delle forze politiche, economiche e sociali e dei cittadini per continuare con responsabilità il percorso di autonomia.
Ass. Autonomia di Valtellina e Valchiavenna