Genova/Napoli – EveryOne Group, organizzazione internazionale per i diritti umani, e i Poeti per i Diritti Umani chiedono alle istituzioni italiane, in primis al Comune di Napoli e al Governo, di intervenire urgentemente al fine di ricostruire un patrimonio – contemporaneamente interculturale e italiano – che è andato distrutto a Napoli la notte del 4 maggio, a causa di un rogo accidentale: il centro buddista in via Giuseppe Tomasi di Lampedusa, vicino alla stazione della metropolitana Frullone.
La perdita è incommensurabile, perché si trattava del vihara più importante d’Europa, in cui erano custoditi libri, manoscritti, opere d’arte e testimonianze uniche e preziose, in gran parte provenienti dallo Sri Lanka, culla del buddismo.
EveryOne Group e i Poeti per i Diritti Umani chiedono inoltre che l’Unesco – accanto alle istituzioni nazionali – offra il massimo supporto a una comunità formata da più di mille buddisti, già all’opera, ma senza alcuna risorsa propria, per riedificare un luogo di culto che è patrimonio di una fede e di una tradizione millenarie.
Ringraziando dell’attenzione, attendiamo con fiducia una risposta tempestiva, umanitaria e costruttiva.
Roberto Malini, Dario Picciau, Glenys Robinson, Daniela Malini, Fabio Patronelli, Steed Gamero
EveryOne Group / Poets for Human Rights