(Visto che ieri sera i TG ci hanno offerto l’originale “bello spettacolo” di presidenti di Camera e di Senato alla presentazione dell’ennesimo libro di Vespa, mi sembra il minimo – a mo’ di contrappeso – pubblicare e contribuire a far conoscere la seguente documentazione. – Es)
Egr. Dottor Vespa,
La ringrazio per l'invito che mi ha rivolto di prendere parte alla puntata di "Porta a Porta" di giovedì prossimo dedicata all'adesione della Turchia all'Unione Europea e ai temi legati all'imminente viaggio del Papa. Così come La ringrazio anche per i due inviti di fine ottobre e inizio novembre, rispettivamente sull'eccellenza femminile e sulla sentenza di condanna a morte di Saddam. Tutti argomenti, questi, al centro dell’interesse e dell’impegno politico, dell’intero mondo radicale e non da ieri, come Lei sa, ma da diversi anni, se non decenni. Devo quindi interpretare questo nuovo invito, indirizzatomi in così rapida sequenza, come un benvenuto segno di novità e di attenzione alle iniziative radicali e della Rosa nel Pugno, dovuto alla mia nuova condizione di ministro. A mio avviso, tuttavia, le ragioni che le esponevo nella mia lettera dello scorso gennaio, che le allego per comodità, non sono venute meno. Continuo a pensare, anche da ministro, che il servizio pubblico debba, in qualsiasi momento e condizione, garantire la parità di accesso a tutte le forze politiche, in maniera equilibrata e limpida. Ovviamente, io non riassumo né esaurisco tutte le espressioni politiche radicali: per questo mi ero permessa di segnalarle che la elezione di tre donne al vertice di Radicali Italiani era senz’altro un esempio di “eccellenza politica” al femminile, tanto più che una di loro, Elisabetta Zamparutti, è responsabile da anni dell’associazione Nessuno tocchi Caino e particolarmente impegnata nella campagna “Nessuno tocchi Saddam”, cosi come è noto che sulla adesione della Turchia e di Israele all’Unione Europea, pochi mettono in dubbio la primogenitura politica di Marco Pannella.
Sono disponibile e interessata a discutere su questi temi con lei, se lo riterrà utile.
La ringrazio comunque e le invio distinti saluti.
Emma Bonino
CONVOCATA DA VESPA MA NON CI ANDRÒ
(La Repubblica, 29 gennaio 2006)
Caro Vespa,
Ho ricevuto con una certa emozione e sorpresa la convocazione da parte della terza Camera (“Porta a Porta”, come è stata definita) per la seduta di lunedì, con all’ordine del giorno “prima enciclica del Sommo Pontefice Benedetto XVI.”
Emozione perché proprio il 20 gennaio scorso ricorreva l’anniversario della mia ultima convocazione – un anno fa – così come il giorno 17 gennaio 2006 è ricorso l’anniversario dell’ultima seduta a cui è stato convocato Daniele Capezzone, mentre il 13 giugno 2006 ricorrerà l’anniversario dell’ultima convocazione di Marco Pannella. Sorpresa perché da tutte le mie ricerche non risulta alcun altro Paese laico, ancorché a maggioranza cattolica, che dedichi una seduta della terza Camera a questo argomento.
Nel frattempo, decine di altri esponenti politici sono stati convocati alla terza Camera. Limitandomi a qualche esempio, dal 1997 al 2006 la trasmissione ha avuto in studio 63 volte Fausto Bertinotti, 62 volte Berlusconi, 50 volte Pecoraro Scanio, 48 volte Mastella, 48 volte La Russa, 45 volte Gasparri, 35 volte Buttiglione, 27 volte Giovanardi, 7 volte soltanto Marco Pannella. Ella ci ripete che le nostre rarissime convocazioni dipenderebbero dalla consistenza della nostra rappresentanza parlamentare (anche se i numeri che ho riportato prima lascerebbero pensare che neppure questo criterio sia stato seguito): io mi limito soltanto a segnalarle a questo proposito alcune frasi tratte da una agenzia Ansa del 24 gennaio scorso, riportanti le parole di Corrado Calabrò, Presidente dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, pronunciate nella medesima giornata: «Problema essenziale, secondo Calabrò, è garantire che il riequilibrio avvenga in un arco temporale ristretto, in particolare per le trasmissioni di grande rilievo: se hanno dato risalto a determinati esponenti politici, devono dare pari rilievo ad esponenti di diversa tendenza in tempi ravvicinati (…): penso a “Porta a Porta”, “Matrix” o “Otto e mezzo”, per esempio, che già la legge considera alla pari dei programmi di comunicazione politica».
Ancora ieri il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha richiamato la necessità per la Rai di garantire la parità di accesso a tutte le forze politiche. Tutto questo si verifica proprio mentre si assiste ad una presenza televisiva del Presidente del Consiglio, anche sulle reti Rai, televisive e radiofoniche, al di fuori di ogni regola vigente, senza precedenti.
Oltre al fatto che domani mi è fisicamente impossibile essere presente nei vostri studi (capita che non sia proprio disoccupata), tenevo a farle presente queste motivazioni che hanno una logica conseguenza: fino a quando l'auspicio del Presidente della Repubblica non troverà attuazione nel suo salotto "privato ma paraistituzionale" – compresa riparazione adeguata del pregresso – per rispetto di me e della forza politica cui appartengo, non accetterò briciole ed elemosine in un gioco truccato sperando che altri vogliano fare lo stesso.
P.S.: Proprio mentre Marco Pannella stava entrando nella sua 116° ore di sciopero totale della sete, è arrivata anche a lui una tassativa richiesta di garantire con certezza assoluta la propria presenza alla seduta della terza Camera, pena l’assegnazione ad altri dello spazio assegnatoci. Pannella evidentemente si trova nella impossibilità di garantire alcunché per la giornata di domani, a meno che non prevediate la possibilità (di cui mi auguro che non ci sia alcuna necessità) di collegamenti ospedalieri.
(da Notizie radicali, 23 novembre 2006)