Insieme alla legge di iniziativa popolare, il referendum abrogativo è lo strumento che la Costituzione (articoli 71 e 75) ha messo a disposizione dei cittadini affinché possano esercitare direttamente il ruolo del legislatore: proporre o cancellare una legge.
Nei mesi scorsi come amici della nonviolenza ci siamo fatti promotori di un testo legislativo per istituire nel nostro paese la Difesa civile non armata e nonviolenta. Ora, con il referendum del 17 aprile abbiamo la possibilità di difendere il Mare Adriatico dai rischi causati dalla presenza delle trivelle estrattive.
Al di là dei motivi tecnici, specifici e particolari, contenuti nel quesito referendario, pensiamo che questa volta debba prevalere l'aspetto politico della vicenda, cioè la tutela ambientale dei nostri mari e la scelta energetica per le fonti rinnovabili con il progressivo abbandono dell'energia derivante dai combustibili fossili.
Esercitare il diritto-dovere di voto è una scelta di cittadinanza attiva alla quale non vogliamo rinunciare. Votare Sì è l'opzione giusta per costringere il Parlamento e il governo ad una nuova politica ambientale ed energetica rispettosa degli impegni presi alla conferenza Cop21 di Parigi sul clima. Da qualche parte si deve pur iniziare per invertire la rotta di uno sviluppo dissennato che porterebbe al tracollo ecologico: cominciamo il 17 aprile a costruire un futuro amico.
Movimento Nonviolento
(da Azione nonviolenta.it, 9 aprile 2016)