Dolorosa
La mia vita è un giardino inaridito.
La fata del Dolore fece i suoi fiori
e ormai non canta più, dolce e fidato,
l'uccellino azzurro dei miei amori...
La notte del dolore copre la mia fronte
che sognava un tempo l'avventura,
e porta dietro, con rassegnazione,
la gigantesca croce d'amarezza.
Indifferente a tutto la mia anima
ormai l'avventura del vivere non brama
né il dolce incanto d'un amore spera,
perché il mio cuore, sensibile e leggero,
è un garofano che appassì d'inverno
sotto il dorato sol di primavera...
Profilo
(César Luis de León)
Usignolo umano, mette nel suo canto
tutto il dolore di un’esistenza inquieta
e porta nella sua orifiamma di poeta
la sua vita scritta col suo stesso pianto.
Ha il suo verso, luminoso e bello,
il folle splendore d’una spada,
la limpidezza astral d’una cascata,
lo svolazzare magnifico d’uccello…
La sua bandiera è l’ideal bandiera
che porta sempre il genio in sua carriera
dopo la gloria vanitosa e fredda.
Nella sua mente, gabbia d’illusioni,
crescono ali d’oro alle canzoni,
e vibra un mondo eterno d’armonia.
Non esiste
- Non esiste la fortuna! – mi dicesti
disperata e folle
e davanti al tuo accento doloroso e triste
io chiusi con un bacio la tua bocca
e mormorai: – Sì, esiste!
Dopo… la sorte si accanì insensata.
Con furore crudele e rude
imbrunì il mio orizzonte, prima sereno,
versò nel mio calice azzurro il nero dubbio
e me lo dette a ber come un veleno…
Oggi mi son messo a pensare. Distrutta
vidi la mia vita, singhiozzai per ella
e non sentii brillare in mia sconfitta
né luce salvifica né stella!
Tornai a piangere per le mie fortune andate
e nello spazio muto
cercai una luce per la mia notte triste…
Ma subito arrivò nel vento
l’eco del tuo accento
doloroso e magnifico: – Non esiste!
(da Otros Poemas, 1920 - 1923)
Traduzione di Gordiano Lupi