Gabriele D’Annunzio
Due Beatrici
Chat felici
O Vivïana May de Penuele,
trepida single tecno-istruita,
o voi che m’appariste in chat, rapita
dal mio nickname divinogabriele,
recante un suono di beltà infinita.
Vivïana, non più forse a la mente
il ricordo di me vi torna omai...
ma non lo credo: quando io vi chattai,
vi sdilinquiste tutte eternamente…
Sfiorìan già della Duse i fasti assai
nonostante i tiraggi, e su le antiche
rughe invano olii e unguenti ella spandea;
la mia insonnia d’amore si pascea
di novissime femmine impudiche:
navigava sui siti ove potea.
O Vivïana May de Penuele,
or vi sovviene de ‘l lontan mattino?
Voi cliccasteil mio sito adamantino
digitando divinogabriele
@.com, col capo chino.
Vi molse il nameper la sua prosodia?
Piacquervi oppur d’Undulna gli almi orpelli?
Forse v’innamoraron questo e quelli:
come io vi risposi, tuttavia,
saper voleste il ton de’ miei capelli.
Poi vagheggiando le malìe setose
di mia chioma ch’io pinsi folta e bionda,
avidamente, come sitibonda,
voi mi chiedeste, tra le ciglia ombrose,
il bel color de l’iridi, faconda.
Blu composi sul tasto, umide e caste,
soggiunsi, e vaghe come le falène
languenti, e m’incalzaste (or vi sovviene?)
trepidante: Qual hobbies praticaste,
quando non lusingate le Camene?
Io sol scrissi, ma come in appendice,
solo scrissi, forbito e senza errore:
Prendo dal ciel io Fiume in bimotore,
di giovedì, divina adescatrice;
l’altri giorni, su l’una, fò all’amore...
Or chattarti m’è dolce, o Vivïana...
Tornami qui a Gardone, ove, svestita
d’ogni tunica lieve, una sortita
facesti allor nell’ora antelucana,
tenendo un tanga tra le rosee dita!