Mi mancava una motivazione forte e specifica per le migrazioni in corso, sembrandomi che la crisi capitalistica, del resto persino poco analizzata e quasi mai nominata col suo nome, non fosse sufficiente. Adesso dopo le ultime vicende vorrei aggiungere che tale migrazione di popoli o di massa avviene in grande prevalenza verso un continente come l'Europa e per vie diverse, prevalentemente due, una per mare e una attraverso i Balcani.
Vista immaginata conosciuta da fuori, l'Europa si presenta come una terra ricca e di buon clima, ricchissima di storia e di civiltà, sì da poter diventare il sogno di chi sta male per condizioni di vita, persecuzioni, miseria. E a noi che ci viviamo però, come un continente che non riesce più ad applicare efficacemente la politica in cui eccelleva, cioè quella delle grandi riforme, quella della grande socialdemocrazia europea, della quale ha sempre fatto parte pur senza mai riconoscere di essere socialdemocratico, il Pci.
La crisi attuale del capitalismo dimostra che il sistema capitalista non è più riformabile e che qualsiasi politica riformista e persino riformatrice, produce barbarie e non riforme. La domanda è tornata ad essere, previa analisi generale non ancora fatta, se una ipotesi rivoluzionaria possa essere presa in considerazione e perseguita. Di per sé anzi, credo che poche cose siano così evidenti; la domanda posta un bel po' di tempo fa da Samir Amin è: bisogna uscire dalla crisi capitalistica o dal capitalismo in crisi? e la seconda immediata è: ma come si fa ad uscire dal capitalismo in crisi strutturale e globale, senza cadere nella catastrofe? Non sarà meglio lasciare che la crisi capitalistica evolva spontaneamente? La risposta fu data, sia pure in forma riassuntiva e non elaborata, a mo' di appunto da Rosa, che alcuni giorni prima di essere presa dal carcere berlinese in cui era reclusa, da alcuni ufficiali prussiani, (che venivano detti Junker) e il suo corpo gettato nella Sprea lo scrisse.
L'appunto diceva: la rivoluzione sarà uno sciopero generale a oltranza, durante il quale le masse costruiscono la nuova società. E di nuovo mi fermo
Evoluzione?
Il continente europeo cui si volge l'attuale migrazione di massa, appare popolato di vecchi e del resto è stato sempre chiamato Vecchio mondo; chi è giovane ed è tempestato di pubblicità che ne elogia e vende tutto, è spinto dal mercato a cercar di andarci: ecco la molla evolutiva, simile a quella che via via nei milioni di anni ci ha fatto scendere dagli alberi, conquistare la stazione eretta, perdere la coda, imparare a parlare ecc. ecc.: tutto ciò insomma che va sotto il nome di evoluzione della specie e che può essere presentato come una opinione molto diffusa, e accettata, dato che nella sua forma moderata è accettata anche dalla Chiesa cattolica, basta ammettere che Dio dette una piccola spinta e ciò che si mise moto esegue via via quel comando creatore: dunque contenti tutti. Restano fuori solo le donne, ma basta tenerle lontane dagli studi e non danno fastidio. Se poi protestano, basta attaccare la cultura del genere. E darsi da fare come patriarchi gentili, per dargli qualche contentino, e lodare la loro naturale indole oblativa. Solo se nonostante tutti i divieti, a scuola le donne risultano le migliori, e curate si scopre che sono anche più longeve, stanno diventando davvero insopportabili, dato che le N.U. ci avvertono che le donne sono stabilmente la maggioranza della popolazione del pianeta e di tutti i paesi che lo compongono. Che dire? dato che questa maggioranza stabile è anche sfavorita economicamente pone una domanda di giustizia sociale enorme e di fatto definisce maggioritariamente femminile anche il proletariato mondiale: hanno voglia i patriarchi gentili che abbondano a sinistra, disposti a riconoscere persino che “quando una donna è brava, è più brava di un uomo”, lo strumento migliore è il femminicidio. Stop
Lidia Menapace