Il voto segreto su questioni relative alla libertà personale di terzi è una prerogativa e una garanzia. Ma è un diritto soggettivo al quale si può rinunciare. Non ho alcuna difficoltà, di conseguenza, a rendere pubbliche le ragioni del mio voto contro l’autorizzazione all’arresto del senatore Antonio Azzollini (foto), condivise a maggioranza dall'Aula. E, infatti, il Senato non è né la prima né l’ultima della aule giudiziarie che si occuperanno della vicenda per il semplice motivo che non è un’aula giudiziaria. A noi non spetta valutare la fondatezza delle accuse rivolte ai parlamentari, che ormai possono essere mosse e perseguite liberamente, senza più sottostare all’autorizzazione parlamentare. A noi tocca, come si dice, valutare se nella richiesta di arresto del Sen. Azzollini vi sia del fumus persecutionis. E l’unico modo è analizzare rigorosamente la stretta necessità della misura cautelare richiesta, anche alla luce di una recente legge di riforma che ribadisce per tutti i cittadini la necessaria attualità dei suoi presupposti: impedire la fuga dell’indagato, l’inquinamento delle prove, la reiterazione del reato.
Nonostante le argomentazioni prodotte dalla Procura di Trani, nulla tra le carte trasmesse lascia intendere che il senatore Azzollini voglia sottrarsi al giudizio, inquinare le prove o commettere nuovamente il reato di cui è accusato. Quindi, manca la stretta necessità di sottoporlo agli arresti domiciliari violandone la libertà personale e le prerogative di parlamentare. Il Senato, col suo voto, ha voluto dire questo: e l'ha fatto anche grazie alla scelta equilibrata del capogruppo del Pd, Luigi Zanda, che ha richiamato “il libero convincimento” di ciascuno.
Detto questo, spiace dover rilevare per l'ennesima volta come tra coloro che – opportunamente in questo caso – hanno votato a favore delle garanzie di un collega, siano così pochi quelli che si battono a favore delle garanzie dei povericristi, dei migranti e dei profughi e delle persone senza tutele. Infine, credo abbiano dato un contributo fondamentale a respingere l'autorizzazione contro Azzollini i due interventi dei senatori di 5 Stelle, addirittura eccezionali per demagogia reazionaria, che hanno ottenuto il risultato di persuadere molti incerti e convincere tanti dubbiosi a votare in maniera esattamente opposta.
Luigi Manconi
senatore del Partito democratico
Fonte: senatoripd.it, 29/07/2015