Accomodatevi sulla poltrona della sala cinematografica e lasciatevi avvolgere dalla narrazione di questo meraviglioso racconto. Si ritorna bambini, ad ascoltare quelle fiabe che tanto ci hanno fatto sognare ed emozionare, addirittura provando talvolta un’autentica paura! E questa volta sarà possibile vedere trasposto sullo schermo il nostro sogno di allora, proprio come ce l’eravamo immaginato: foreste tenebrose, castelli e fortezze, villaggi abitati da orribili vecchie, principesse bellissime e reali superbi, animali fantastici e orchi. Garrone e la sua lettura cinematografica delle fiabe di Giambattista Basile (per la precisione si tratta de “La Pulce”, “La cerva fatata” e “La vecchia scorticata”) ci regalano un film che è una goduria per gli occhi, incantevoli i costumi e le scenografie, andando ad attingere ai più esperti artigiani dell’arte scenografica, rifiutando l’approccio esclusivamente digitale, e avvalendosi di location di autentico splendore.
E un piacere per chi pensi che l’arte possa condurre a volte in un luogo speciale della mente e dei sensi, in un altrove che riesca a distrarci ed assorbirci facendoci, così, un dono speciale.
Certo, come avviene per tutte le fiabe, oltre al livello immediato della narrazione di eventi magici e spettacolosi, chi lo vorrà potrà trovare la famosa morale, o certe interpretazioni filosofiche che arricchiranno la visione.
Così, nella figura della regina interpretata da Salma Hayek si scorge la tristezza di una donna che non riesce ad avere il figlio tanto desiderato; la sua dolente interpretazione nella prima scena del film già ne vale il giudizio più che positivo per l’interpretazione. Un desiderio che brucia ogni remora, travalica ogni limite, arrivando al sacrificio di principi fondamentali.
Nel personaggio del piccolo re si sviluppa una riflessione sulla difficoltà di educare un figlio, qui una figlia (interpretata dall’attrice teatrale emergente Babe Cave, in una prova attoriale molto significativa), non abbandonandosi all’abitudine, all’egoismo di tenerla per sé come un sempiterno giocattolo o soprammobile, da sostituire addirittura con un passatempo d’altro genere, cui trasferire l’amore che diversamente non si sa dare.
Nel racconto delle due orribili sorelle, condannate a vivere sole ed emarginate nel loro stesso villaggio, si può riandare ai tanti casi quotidiani di esclusione, di rifiuto di chi è diverso e strano, a nostro dire; c'è il desiderio di essere accettati, amati, la convinzione che l'unico modo per poterlo fare è ritrovare la giovinezza, la bellezza... Ed essere disposti a tutto, per raggiungere questa meta, in realtà irraggiungibile.
Ma c'è sempre la possibilità di un cambiamento, nelle fiabe di Basile, di una redenzione attraverso l'amore e il coraggio, o della perdizione totale; ci sono dei colpi di scena, delle cose che si trasformano inaspettatamente, delle altre che ritornano uguali e sbaragliano le aspettative dei protagonisti.
E in queste creature fantastiche c'è molto di umano: la superbia, la cupidigia, il desiderio di riscatto, l'amore fraterno, l'amicizia, l'altruismo, ci sono padri che si disinteressano ai figli e madri che li soffocano col proprio amore, ci sono ragazzi che crescono acquistando fiducia e decidendo di affermarsi contro le volontà stanche di chi li ha preceduti. E c'è il funambulo della scena finale, che può rappresentare un po' ognuno di noi, in bilico su quel precipizio che è la vita, che dobbiamo attraversare con i nostri mezzi, le nostre sicurezze e i nostri tentennamenti, condividendo o travalicando lo sguardo e l'energia di chi intorno a noi ci accompagna nel vivere.
Annagloria Del Piano
Scritto da Garrone assieme a Edoardo Albinati, Ugo Chiti e Massimo Gaudioso, il film vanta nel cast star internazionali come Salma Hayek, Vincent Cassel, Toby Jones, Bebe Cave e John C. Reilly, oltre alla partecipazione di Alba Rohrwacher e Massimo Ceccherini, con altri attori italiani. La colonna sonora, molto significativa, è stata composta da Alexandre Desplat.
CURIOSITÀ
Il racconto dei racconti è stato girato in Italia – tra Puglia, Toscana, Sicilia e Lazio – in luoghi molto suggestivi e in certi casi poco conosciuti.
Tra i luoghi scelti per le ambientazioni ci sono il castello di Donnafugata e le Gole dell’Alcantara in Sicilia. Alcune scene de “La vecchia scorticata” sono state girate nel Lazio, nel Bosco del Sasseto, mentre lo spettacolare castello del re interpretato da Vincent Cassel è quello di Roccascalegna, in Abruzzo. Il castello dove vive il re della Pulce è Castel del Monte, mentre l’orco dello stesso episodio vive negli insediamenti rupestri di Gravina di Petruscio, a Mottola, in Puglia. La scena dell’inseguimento tra l’orco e la principessa è stata girata nelle Vie Cave in provincia di Grosseto, in Toscana.