– La storia del grande Verona di Osvaldo Bagnoli, scudettato nel 1985, raccontata, come al solito magnificamente, da Gianni Mura. «Ogni domenica, prima della partita, Bagnoli non faceva lezione, in spogliatoio. Si sedeva in un angolo e leggeva la Gazzetta. Sottinteso: non ho niente da spiegarvi, basta quel che ci siamo detti in settimana, ho fiducia in voi. Così s’è aperta la gabbia, non solo per Fanna. Ed era bello vederli giocare a memoria. Media-spettatori del campionato: 38.871. Disse Volpati il giorno dello scudetto: “Per capire veramente quello che abbiamo fatto ci vorrà del tempo”. Già, e trent’anni sembrano pochi».
– «Negli ultimi decenni la vita dell’Occidente ha subìto una metamorfosi senza precedenti; i modi di pensare, lavorare, comunicare, desiderare, aggregarsi sono cambiati profondamente. Di fronte a questa metamorfosi le parole, i discorsi, le storie con i quali il XX secolo ha raccontato il mondo si sono usurati, non reggono più». Questo il punto di vista da cui parte la nuova collana di Laterza, Solaris, con le sue prime uscite di Giorgio Falco, Vanni Santoni, Daniele Giglioli e Guido Mazzoni.
– A proposito di Daniele Giglioli, questo è un estratto dal suo libro per Solaris, Stato di minorità.
– Facebook ha iniziato a sperimentare a partire dal 13 maggio, «un nuovo sistema per mostrare gli articoli di alcuni dei più importanti media del mondo direttamente all’interno della sua applicazione mobile, senza che sia necessario lasciarla per raggiungere i siti di informazione dove sono solitamente pubblicati». Due i motivi principali, velocizzare la fruizione della lettura e velocizzare il caricamento. Qua si parla di cosa porti con sé questo cambiamento.
– Cogliendo l'occasione dell'uscita de L'età della febbre, antologia under 40 di narrativa italiana di Minimum fax, Cristiano de Majo su Rivista Studio si lancia in una panoramica storica sulle antologie italiane.
– «C’è una tensione continua, irrisolta e per questo creativa, nel Racconto dei racconti di Matteo Garrone: la tensione fra il fiabesco e il realismo, fra una materia letteraria fatta di re, regine, draghi marini, pulci giganti, orchi, castelli, orridi, streghe, fate, miracoli e orrori, e la verità con cui questa è messa in scena, calata e incastonata in un ambiente credibile. La sfida di Garrone sta nella capacità, e prima ancora nella possibilità di catturare con il cinema la trasformazione del fiabesco da parola a evento realistico, cogliendo non solo la meraviglia dell’effetto finale, quanto lo stupore del divenire, il movimento incessante della realtà che rende viva un’opera d’arte». Roberto Manassero sul Racconto dei racconti di Matteo Garrone, in gara a Cannes, su Doppiozero.
– I cento anni di Orson Welles, raccontati da Gabriele Gimmelli.
– Holly Herndon, il suo nuovo album Platform, e la possibile svolta nella storia della musica contemporanea. In ascolto su NPR.
Matteo Moca