Il Senato è chiuso fino al 6 e faccio qualche riflessione fuori sacco, sparsa. Pochi giorni addietro il papa ha preso posizione pubblicamente contro i preti pedofili, con parole di fuoco, giustamente. Sembra che la questione dilaghi e covi sotto la cenere, perché ogni tanto viene fuori che un episcopato (quello austriaco, quello statunitense, quello irlandese ecc.) si trova alle prese con scandali diffusi, che non si possono coprire. Quello che non capisco è che cosa si deve fare: chi venisse a conoscenza di casi, deve denunciare? il papa ha fatto obbligo di coscienza di denunciare tale fatti? e a chi? alla magistratura o alla chiesa? anche questo non è chiaro. Da racconti fatti finora, la chiesa -avvisata- trasferisce il reprobo ad altra sede, dove spesso ricomincia. Negli USA, a quanto si sa, la diocesi di Boston ha il bilancio quasi in rosso per le multe salate che ha dovuto pagare per i risarcimenti alle vittime: dunque negli USA a simili reati si può rimediare pagando? Insomma, si amerebbe sapere se i preti sono cittadini sottoposti alla legge positiva degli stati in cui vivono o no. Sembrerebbe di no ed è un bello scandalo.
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Incuranti delle figuracce che fanno di continuo, i rilevatori di opinioni e fabbricanti di tabelle e tabelline e sondaggi, (configurando una specie di democrazia riassuntiva e "in tempo reale", che si reputa molto importante) seguitano a rovesciarci addosso i loro numeri. E meno male quando è Pagnoncelli, che dichiara onestamente alla fine di tutte le sue percentuali che nessuna finanziaria è mai risultata popolare alla sua presentazione e quindi ciò che viene detto ora deve essere interpretato come la solita ondata di fastidio e denuncia e farci concludere che davvero la finanziaria non è una grande invenzione. Ma altri vanno davvero giù alla carlona. Dagli schermi dei tg si sente dire che l'82% sarebbe favorevole all'intervento dell'esercito a Napoli e il 12 contrario: l'82% di che? quanti sono quelli che hanno fatto sapere il loro parere alla Tv? E per quanti siano, sono considerati rappresentativi dell'intera popolazione? vi pare serio che si chiami sondaggio una cosa così, partita un paio di giorni fa con l'82 e il 12 e rimasta lì senza cambiare nemmeno di mezzo punto? a me pare un brutto andazzo.
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Del resto che sulla questione un generale faccia l'elogio dell'esercito e lo promuova come un buon prodotto è pure una novità. Da quando il giudizio su una istituzione o soggetto è affidato all'istituzione o soggetto? quis custodiet ipsos custodes? si sarebbe detto un tempo. E non sarebbe il caso di sentire prima il ministro degli Interni, che è delegato all'ordine pubblico? tra l'altro a me i pensieri di Amato sembrano molto ben argomentati e precisi, mentre altri parlano sull'onda delle immediate emozioni, oppure per dare spazio ai loro convincimenti autoritari o securitari. La militarizzazione del territorio non mi piace proprio e del resto come già si è visto, non serve. A me le strade invase da soldati armati e non addestrati a fare operazioni di polizia non piacciono davvero. Né mi piace che per rendere il servizio militare volontario più appetibile si profili un passaggio "normale" e anzi "preferito" dal militare alla polizia. L'addestramento delle due forme di "forza" è assolutamente diverso e tale deve restare, anche perché mentre si può agevolmente pensare di ridurre l'esercito fino alla sua scomparsa, non sembra che di polizia si possa fare a meno.
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Sulla finanziaria ho sentito “Ballarò” e mi è parso abbastanza efficace, con un solo neo grosso come una casa, l'assoluta censura (o dimenticanza? o accordo di stare tutti zitti?) sulle spese militari. Come è possibile? le spese militari sono aumentate enormemente rispetto al governo Berlusconi e non tengono conto per nulla del fatto che se le spese per la difesa si collocano nella direzione di una politica internazionale come quella che ha prodotto il Libano, certamente essa dovrà essere molto diversa anche come politica militare. Truppe addestrate a garantire le tregue, a rendere possibili conferenze politiche, a tutelare le popolazioni civili, a prevenire i conflitti sono tutte diverse da quelle addestrate a fare invasioni occupazioni e stragi e bombardamenti e Falluje, anche come armamenti. Quando ci si dirà qualcosa sulla faccenda armamenti e addestramento? e siamo venuti via o no dall'Iraq? le donne iraqene che sono venute al Senato erano informate, ma sembravano pensare che noi siamo ancora una potenza occupante. E sull'Afghanistan: si pensa di venir via e quindi le spese debbono ridursi o no? questo mi sembra il neo più grosso e insopportabile del governo.
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Invece sembra messa da parte la questione "fase 2, governo di larghe intese, grande coalizione", meno male, parliamo di cose serie.
Lidia Menapace