IPSE DIXIT: «Le proteste internazionali per chiedere di fare di più per salvare vite umane in mare non sono state seguite da alcuna significativa azione da parte dei leader europei. L'Italia è stato l'unico paese dell'Unione europea a reagire lanciando l'operazione Mare nostrum e destinando una parte significativa della sua flotta alle attività di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale.» (Amnesty International)
“Non si può tollerare che il Mar Mediterraneo diventi un grande cimitero”, ha dichiarato papa Francesco di fronte all'Europarlamento martedì scorso. Si parva licet, ne siamo laicamente convinti anche noi, e non da oggi. Parole sante, dunque, ma non fanno notizia.
Jorge Maria Bergoglio non è il primo non-europeo approdato al soglio di Pietro, il quale Pietro era anche lui un extracomunitario. Secondo gli odierni parametri era un extracomunitario mediorientale, tecnicamente un ex pescatore disoccupato di nazionalità ebraica, con suocera a carico, senza permesso di soggiorno. A lui faranno per altro seguito nel corso di un lungo tempo santi padri Africani e Asiatici e Greci e Polacchi e Tedeschi.
Martedì scorso, dicevamo, il papa Sudamericano, venuto “dalla fine del mondo”, ha esposto al Parlamento di Strasburgo il proprio punto di vista sui mali e i rimedi dell'attuale crisi europea.
È stato il primo discorso di un Pontifex extraeuropeo all'Europarlamento. Un discorso a favore della dignità della persona, dei diritti e dei doveri di ciascuna persona, di ciascuna famiglia e di ciascun popolo. Un discorso a favore del lavoro, della multiculturalità, del pluralismo e della pace. Discorso contro una “opulenza ormai insostenibile” in un mondo abbastanza scettico a fronte di quest'Europa vecchia e depressa, in cui “la forza politica espressiva” dei popoli rischia di vedersi assoggettata “alla pressione di interessi multinazionali non universali”, cioè omologata “al servizio di imperi sconosciuti”. (Ovazione)
A Strasburgo, in Parlamento, questo discorso è stato accompagnato da molte ovazioni, e da quasi altrettante divisioni: applaudito a turno, ora dalle destre (difesa della famiglia, no all'aborto), ora dalle sinistre (difesa del lavoro, no alla schiavitù). Con un momento grave d’imbarazzo dipinto sul volto di taluni xenofobi, quando è risuonato lo j'accuse: “Non si può tollerare che il Mar Mediterraneo diventi un grande cimitero”. (Ovazione)
I siti delle destre europee, finanziate da Putin (come ormai si sa), non meno che quelli delle grandi testate connesse all’anarco-capitalismo globale si sono messi a parlar d'altro. E così riferiscono dettagliatamente di rapinatori arrestati in Croazia. Illustrano ammirati le gesta di elefantini coraggiosi nello Zambia. Condannano severi le patatine fritte negli USA. Piangono sconsolati le tigri prima liberate, ma poi abbattute in Cina. Danno conto, doverosamente, dell’ottimismo confindustriale italiano circa la ripresa l'anno venturo. S'interrogano allusivi sul Piano Juncker. Eccetera.
Resta un punto. Che il Mar Mediterraneo non deve diventare un grande cimitero. Ma su questo punto, evidentemente, non tutti sono d'accordo.
Andrea Ermano
(da L'Avvenire dei lavoratori, newsletter 27 novembre 2014)
»» QUI un'altra campana sull'avvenimento:
“Il Papa scambia il Parlamento europeo
per una parrocchia di periferia”
di Marco Perduca (L'Huffington Post, 25/11/2014)