“Si fa presto a dire follia”. A caratterizzare la nuova edizione del Gazetin è l'ampia intervista che da Firenze il dottor Giorgio Antonucci ha rilasciato al giornale, ben rappresentata e finanche arricchita nel bel distico che il 'nostro' vignettaro underground milanese Janù ci regala in copertina. Dura, indubbiamente; come un pugno nello stomaco. Dura da masticare e dura da digerire, com'è drammaticamente forte, e straziante, la realtà quotidiana, ancora, di questi nostri tempi...
Come il dolente pianto siriano di un poeta che ha prestato la sua anima alla morte, che ci raggiunge, in 'diretta', via Angeli di Rosora (Ancona); come le varie “sentenze Cucchi”, che diventano un'interminabile teoria di j'accuse nei confronti della nostra classe politica; come i ragazzi della mala morte, a cent'anni dalla Grande Guerra; come i “morti per caccia”, contati anche quest'anno.
Ancora per l'attualità, il dibattito e la 'cronaca civile', il nuovo numero del Gazetin riporta la nota di Marco Perduca sull'operazione “Mare Nostrum”, che non era una spesa ma un investimento nel rispetto dei diritti umani, ora sostituita dalla missione europea “Triton”, ma con minori mezzi a disposizione. L'opinione di Raúl Rivero circa le supposte 'aperture' del governo cubano: “mano aperta, pugno chiuso”; tanti salamelecchi con la diplomazia internazionale, ma il regime continua a restare duro con gli oppositori interni. Il resoconto dell'incontro con Marco Bersani, a proposito di TTIP, tenutosi a Morbegno l'11 novembre scorso: la “lenta impazienza”, che può vincere preoccupazione e rassegnazione.
Le pagine della cultura offrono una buona introduzione di Matteo Moca alle opere 'lirico/colte' di Franco Battiato, “Il terzo strato di Battiato”; la cine-recensione di Gianfranco Cercone, “Pelo malo” di Mariana Rondón: essere “diversi” a Caracas e la lettura di Patrizia Garofalo de “La ballata di Corinna” di Lucia Genga con l'annuncio della presentazione del libro in programma a Morbegno, con l'intervento di Beppino Englaro, per venerdì 5 dicembre (Libreria Albo – Piazza San Giovanni, 3).
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