«La curiosità, a lungo considerato un comportamento negativo (l'Eden si perde per la curiosità di Eva, Psiche perde Amore per la curiosità di guardarlo in viso), oggi è considerato un comportamento positivo sia nella scienza che nell'intelligenza, rappresenta un istinto che guida alla scoperta di nuove informazioni, conoscenze, comprensione e consapevolezza, il carburante della scienza e delle discipline dello studio umano, una vera e propria propensione all'interessamento umano...» (ex Wikipedia).
La complessità della società contemporanea da una parte ci spinge ad essere più curiosi e più informati e dall'altra ci induce a non avere più certezze, a non avere più una percezione d'insieme ed anzi ad accettare l'incertezza del nostro vivere quotidiano.
Da qui forse nasce il desiderio di ricercare le origini, di attaccarsi saldamente al tessuto culturale di appartenenza senza staccarsi dai moderni ritmi di vita...
C'è chi teorizza che la complessità sia causata dalla crescita dei saperi e dal bombardamento di informazioni al quale siamo sottoposti... C'è chi invece sostiene che «La esagerata complessità tecnica dei provvedimenti è un'altra raffinata tecnica per tagliare fuori la gente dalla comprensione di cosa sta succedendo».
Ci sono poi cose che pochi potenti trattano nelle segrete stanze e che non intendono far sapere a noi comuni mortali se non a cose fatte... e ci sono pirati informatici capaci però di entrare in spazi virtuali protettissimi e scoprire i trattati segreti...
È il caso del TTIP (trattato USA-UE) di cui ho già fatto cenno in un precedente articolo e di cui si è venuti a conoscenza grazie a Wikileaks.
Tutto sembra molto complicato, eppure esiste un modo per spiegare cose complesse in maniera semplice... Ed allora consentitemi di abusare della vostra pazienza per avvisare che, martedì 11 novembre 2014, Sondrio vedrà la presenza di Marco Bersani (storico attivista e coordinatore nazionale di ATTAC Italia) che in un incontro pubblico ci spiegherà, in parole comprensibili a tutti, che cos'è il TTIP e perché potrebbe cambiare in peggio la nostra quotidianità... quella di tutti.
Martina Simonini
(da 'l Gazetin, ottobre 2014)