St. Paul's Bay (Malta) – È innegabile che le ideologie materialiste che attraversano le società industrializzate e la spinta verso un'omogeneizzazione di credenze e tradizioni, propria delle nazioni non secolarizzate, hanno condotto a una crisi culturale globalizzata, in cui la letteratura e le arti sembrano perdere il loro ruolo di custodi e testimoni dei valori fondanti della civiltà. La poesia, che ha sempre avuto un ruolo fondamentale nel progresso morale e intellettuale della comunità umana, è la prima vittima di questa regressione del sapere, del pensiero e della ricerca. Sono in pochi, ormai, nel mondo, i lettori di poesia. Le nuove generazioni, che ascoltano - o forse sarebbe più opportuno scrivere “consumano” - canzoni pop, dance e hip hop, si tengono lontane dalla poesia, non riconoscendone più una forza trascinante, aggregante o ispiratrice. Un mio caro amico poeta dice – e non si può dargli torto – che ormai i poeti scrivono esclusivamente per altri poeti e l'arte di comporre in versi si è trasformata in un uroboro morente che sta divorando le ultime, pallide carni di se stesso. Eppure, la storia ce l'ha mostrato ripetutamente, la poesia è capace di sopravvivere anche nelle condizioni più dure, come quegli organismi microscopici che la scienza definisce “estremofili” e sono capaci adattarsi a condizioni quasi intollerabili.
Per dare spazio e diffusione ai “poeti estremofili”, ho fondato insieme a mia sorella Daniela, al giovane poeta italoperuviano Steed Gamero e al regista Dario Picciau Lavinia Dickinson Editore. I primi sette libri di poesia e prosa poetica che abbiamo pubblicato hanno ottenuto riconoscimenti in tutto il mondo. Uno di essi sarà la base di una produzione cinematografica internazionale e gli altri sono al centro di iniziative di successo. Il fatto saliente, tuttavia, è che gli autori di Lavinia Dickinson Editore sono diventati un modello per i giovani i quali, grazie alla piccola biblioteca dell'innovazione poetica proposta dalla casa editrice, si avvicinano ancora alla poesia, si lasciano ispirare dalla sua bellezza e dalla sua energia innovativa, assistono ai reading con un entusiasmo che si vede, ormai, solo ai concerti dalle popstar e compongono versi. Diverso è l'atteggiamento delle istituzioni, culturali e politiche, verso i nostri poeti civili, il cui canto di giustizia e libertà, capace di portare all'attenzione dell'opinione pubblica e delle organizzazioni internazionali per i diritti umani e l'ambiente abusi e violazioni, costituisce una fastidiosa spina nel fianco.
Grazie alle nostre poesie e alle performance civili, numerosi profughi hanno evitato inique deportazioni e ottenuto asilo; parlamenti e governi sono stati costretti a compiere passi indietro nelle politiche repressive contro migranti, Rom e omosessuali; movimenti di attivismo umanitario si sono formati in paesi dove la libertà è una chimera. Basta navigare nel sito www.everyonegroup.com per rendersi conto di come la poesia possa essere uno strumento di enorme efficacia dell'attivismo nonviolento. E di come, anche in paesi sedicenti democratici e civili, nella fattispecie l'Italia, poeti e difensori dei diritti umani siano colpiti da intimidazioni, minacce, repressione poliziesca, persecuzione giudiziaria, censura culturale.
Oggi alcuni di noi vivono a Malta, un piccolo stato, che forma le Isole Calipsee, membro dell'Unione europea in cui la cultura e la poesia sono ben vive e impegnate tanto in àmbito civile quanto in un importante lavoro di innovazione del linguaggio. Il 7 ottobre 2014 i poeti di Lavinia Dickinson hanno incontrato quelli dell'Associazione Poeti Maltesi. L'incontro è avvenuto in località St. Paul's Bay, nei pressi dell'Acquario Nazionale di Malta. Dopo aver stretto la mano a Charles Magro (Presidente dell'Associazione Poeti Maltesi), Salv Sammut (Segretario) e Omar Seguna (Segretario internazionale), Steed Gamero, Fabio Patronelli e io abbiamo conversato a lungo con loro, su temi diversi, ma fondamentali per l'identità e l'evoluzione della poesia del nostro tempo: i rapporti fra politica e poesia; la necessità di proporre poesia in eventi pubblici; i legami fra poesia, musica, teatro e nuove tecnologie; l'importanza della collaborazione fra poeti e del loro ruolo di guida per le società e, in primis, per le giovani generazioni. Nutro una grande stima per i tre poeti maltesi, il cui lavoro non è prezioso solo per la cultura in lingua maltese moderna, ma per il progresso della poesia internazionale. Omar Seguna, autore di liriche stupende, che pongono l'essere umano al centro di eventi di portata universale, sarà il primo poeta maltese pubblicato da Lavinia Dickinson. Magro, Sammut e Seguna sono convinti, come noi, dell'importanza di cambiare la poesia, affinché la poesia possa cambiare le società. Non a caso l'Associazione Poeti maltesi ha preso parte all'evento di poesia globale 100 Thousand Poets for Change. Tuttavia, essi non prendono le distanze dalla tradizione, perché una poesia senza radici sarebbe cosa destinata a perire. Quando li abbiamo incontrati, stavano lavorando a una serata in ricordo di Monsignor Carmelo Psalia, conosciuto dai maltesi come Dun Karm Psaila (¯ebbuġ, 18 ottobre 1871 – 13 ottobre 1961), il poeta che compose L-Innu Malti, l'inno nazionale di Malta, Padre della Patria per il popolo maltese.
«Il 15 ottobre, data che è vicina sia a quella della nascita sia a quella della morte di Psalia, è anche il Giorno Internazionale della Poesia», ci ha detto Charles Magro. «Per noi è un giorno speciale, in cui celebriamo la poesia di Malta – visto che è anche il giorno in cui nacque il fondatore della nostra Associazione, Monsignor Amante Buontempo – ma anche la poesia in senso universale. La poesia di Buontempo è una poesia di pace e solo la pace consente all'umanità di progredire. I poeti di pace portano pace anche in chi li legge e ascolta, invitandoli a dimenticare le differenze e vivere meglio tutti insieme». Anche Salv Sammut, membro della Società Mondiale dei Poeti, è un poeta di pace e uguaglianza.
Lavoreremo tutti insieme per questi ideali e per la nuova poesia, una poesia che nasce dal mare come vento leggero e ci raggiunge, rasserenando i nostri animi, con il suo antico profumo d'alghe e di cumino, nella luce di un sole benevolo.
Roberto Malini