Vogliono fare le cose per bene all’Associazione nazionale finanzieri d’Italia, così l’idea originaria di Giuseppe Bombardieri (“Pino”, l’autore del Diario di uno spallone) di dare una semplice ripulita ai sentieri che in gioventù ha calcato tante volte insieme ad altri contrabbandieri, si è via via trasformata in un progetto di recupero ambientale e storico. Non più sui lati opposti della barricata ma insieme, ex contrabbandieri ed ex finanzieri guardano oggi a quei percorsi con un occhio diverso, con lo sguardo di chi vuole togliere il velo di pudore che per tanti anni ha coperto il fenomeno del contrabbando, per parlarne alle giovani generazioni, per spiegare le fatiche di chi, su quei sentieri, rischiava la vita, gli uni spesso per necessità, gli altri per dovere.
Il “Sentiero del contrabbando” sarà un lungo anello di circa 7 Km sul quale verranno posizionate delle paline che racconteranno le vicende, spesso tragiche, di quei luoghi. Si parte dal bivio di Piazzo e si percorrono circa 700 mt. lungo la strada asfaltata che porta a Prà Campo, svoltando a sinistra si sale lungo un bel sentiero che, dopo averlo risalito per circa 250 mt. di dislivello, ci riporta sull’asfalto della strada di Prà Campo; la percorriamo per circa 200 mt. e, a un tornante rientriamo nuovamente nel bosco. Percorriamo questo bel sentiero (da pulire in alcuni tratti) che, con brevi saliscendi, attraversa alcune vallecole e ci porta ad un punto panoramico ove è posizionata la Rosa dei Venti con indicate le cime che si possono individuare da quella posizione. Proseguiamo lungo il fianco della montagna e continuiamo lungo il sentiero fino ad arrivare alle Baite dei Papi e da qui scendiamo fino alla sottostante ex Caserma della Guardia di Finanza di Sasso del Gallo (cippo di confine appena al di sopra della caserma). Scendiamo lungo la mulattiera (strada del car) che ci porta, dopo aver oltrepassato una cappelletta ed una lapide, alla congiunzione con la strada asfaltata (cartello indicatore) che porta alla contrada di Piazzo. Percorriamo questa strada che ci riporta al punto di partenza.
Per realizzare il progetto si mobiliteranno sicuramente molti volontari; il CAI ha già dato ampia disponibilità dichiarandosi pronto a sostenere l’iniziativa attraverso attività di volontariato mentre il sindaco Pietro Del Simone ha comunicato al presidente dell’ANFI, Piero Dottarelli, grande apprezzamento per l’iniziativa e disponibilità a concorrere anche economicamente; si attende a breve anche una risposta della Comunità montana a questo progetto che, oltre a fissare la memoria storica di un periodo significativo per l’economia valligiana, contribuisce a ridare dignità e vitalità al nostro patrimonio montano.
In programma anche la realizzazione di CD interattivo, che contenga l’itinerario e tutte le informazioni correlate e una serata informativa durante la quale verrà presentato l’intero progetto. Dopo gli intenti, l’augurio è che, pubblico e privato, insieme, riescano a racimolare le risorse necessarie alla messa in sicurezza dei sentieri e all’acquisto della cartellonistica; non sono molti (poche migliaia di euro) e le richieste sono già partite… adesso non resta che attendere.
(da Tirano & dintorni, ottobre 2006)