Scrivere non è salvare, le mani
chiamano a raccolta e si vorrebbe credere
a tutte
o a nessuna.
Siamo prescritti alla deriva, ripete
il mappamondo mentre si gratta
i continenti dalla schiena.
*
(Dalla finestra su Wagner anche stanotte
la sconosciuta si è affrettata
in silenzio,
ma non ha fatto domande
mi ha guardato dormire, dal vetro...
“la morte è un taschino bucato, immemore
senza misura.
Chi resta
ci raccoglie dal fondo, aspetta che ancora
qualcosa ci trattenga al futuro”)
*
La cura è togliersi dall’aldilà, non
tracimare.
Inchiodare cartilagini e gambe
alla terra.
(Damiano Scaramella)
Li abbiamo letti e poi riletti, a mezzanotte e anche dopo, ancora altre volte – tanto tanto sono belli belli e tanto tanto sono tremendi tremendi i versi di Scrivere non è salvare del giovane poeta Damiano Scaramella, classe 1990, di Palestrina (RM) con cui lo stesso ha aperto la sua partecipazione al reading del 25 gennaio alla Casa della Poesia di Milano, nell’incontro dal titolo “Il silenzio dell’ignoranza e la voce della poesia”. Scaramella, vincitore nel 2006 del primo premio al concorso di poesia Under 29 con “Computa gli spazi e poi disperdili”, ha partecipato con alcuni suoi scritti al reading, scritti che fin dalla prima lettura e dal primo verso fino all’ultimo mi hanno tenuta sulle spine ad ogni spigoloso passo, sospesa all’ascolto e all’ammirazione ad ogni punteggiatura dell’anima, alla buona invidia e a diventare sua immediata fan, e a riceverne al termine in un inchino di complimenti gli stessi suoi palpiti nei fogli ciclostilati, piegati e accarezzati dalle sue mani, come dono quasi ingenuamente sorpreso.
Questo nuovo incontro organizzato presso la Casa della Poesia nella splendida Palazzina Liberty in Largo dei Marinai d’Italia a Milano, ad apertura del nuovo anno poetico, a cura degli stessi poeti fondatori del Circolo, Tomaso Kemeny, Giancarlo Majorino, Roberto Mussapi, ha visto la partecipazione insieme dei poeti Donatella Bisutti, Adele Desideri, Amos Mattio, Claudia Azzola, Alessandra La Gauche Frison, Simonetta Longo, Silvia Agliotti, Paola Pennecchi, Fabio Prestifilippo, Federica Negri Guglielmina, Silvia Venuti e Barbarah Guglielmana.
Alla serata si è abbracciato magicamente un buon pubblico, attento e appassionato di poesia, fatto di amici dei poeti e di sconosciuti agli stessi, con la medesima attenzione e lo sguardo curioso che si è lasciato catturare dai versi dei mondi rappresentati sull’animo del viso di ogni scrittore, con l’aggettivo che lo contraddistingueva e con le smorfie con cui tenta di affrontare il proprio mondo, che è anche il nostro certe volte.
A seguire, dopo uno stuzzicante aperitivo, i Canti Orfici di Dino Campana letti con serietà dall’attore Franco Sangermano, e a chiudere un originale video a cura di Giorgio Longo omaggio allo stesso Campana, video che se inizialmente sembrava perdersi nella musica di fondo poi acquistava ancora più forza comunicativa ed espressiva con la stessa, facendoci volare tutti davvero fuori dal silenzio dell’ignoranza e nella voce alta della poesia.
Nello spazio Liberty a scenografia le mostre fotografiche di Enrico Cattaneo e dello svedese Lars Ohlson con immagini della Palazzina, di quando tutti noi si aveva qualche anno di meno e con noi che dal passato prendiamo spunto per il futuro.