Dormi, respira sazio, cresci, ma poco, lentamente, vivi, ma di nascosto. Aspetto il tuo primo sorriso per coprirlo, che non abbagli il mondo e ti denunci. Dormi, domani vedrai la prima luce della tua vita e avrai di fianco la tua prima ombra. Dentro di me non ne facevi. Dormi, sogna che sei ancora lì, che la vita ha ancora il mio indirizzo. In sogno ci potrai tornare sempre.
Che vuoto mi hai lasciato, che spazio inutile dentro di me deve imparare a chiudersi. Il mio corpo ha perso il centro, da adesso in poi noi siamo due staccati, che possono abbracciarsi e mai tornare una persona sola. A terra sulle pietre della stalla c’è la placenta, il sacco vuoto della nostra attesa.
Sta sbiadendo la luce della stella, il giorno viene da oriente e scardina la notte. I pastori contano le pecore prima di spargerle sui pascoli. Josef sta sulla porta. Ieshu, bambino mio, ti presento il mondo. Entra Josef, questo adesso è tuo figlio.
Erri De Luca
(da In nome della madre)
L'opera di Paola Saracini è fotografata da Patrizia Garofalo alla giornata di poesia, musica e arte a sostegno del popolo siriano (Moie, domenica 15 dicembre 2013)