Sarà che ho visto il confronto Sky con Betta, ultrà civatiana, e, a fine trasmissione, ero più entusiasta di lei. Arg! Sarà che son capitata sullo streaming, ieri pomeriggio, mentre Andrea Ranieri citava nomi e riferimenti cari. Poi qualcuno ha citato Tom Benetollo. Per due ore ho ascoltato parole condivisibili. Sarà soprattutto perché poi è arrivato lui. E mi ha tenuta attaccata allo schermo per trentasette minuti. Non mi accadeva da anni.
Prima di leggermi (e criticarmi), ascoltate quei minuti. Tutti e trentasette.
Qui.
Ascoltati?
Ok, sarò breve. Brevissima.
Pensavo di non farlo, ho articolato anche risposte convinte in proposito.
Invece, alla fine, domenica dovrò trovare il modo per votare Civati (sarò tra Budapest e Roma).
Quello che Pippo delinea è il partito che voterei. Punto.
Certo, non ho mai votato Pd. Certo, poco meno di un anno fa ero candidata indipendente per Sel. E oggi non partecipo al congresso di Sel.
Da anni ho unicamente la tessera dell’Arci (e quella dell’Anpi) in tasca.
Eppure penso che ho e abbiamo tutti uno straordinario bisogno di cambiamento e, se non cambia questo Pd, non cambia niente.
E mi piace come vuole cambiarlo Civati. Mi piacciono i contenuti, i toni, i modi e la strategia. Che, in politica, sono sostanza. Mi piace che voglia unire Pd e Sel. E lo dice senza paura.
Qualcuno sostiene che solo gli iscritti dovrebbero votare per il proprio segretario. Io penso che ci diciamo da anni che i partiti sono in crisi. Se ci crediamo veramente, accettiamo che questo sogno di essere rappresentati, anche solo per un giorno, possa essere espresso pure da quelli come me.
Valentina La Terza
(da Pagina bianca, 3 dicembre 2013)