Dopo l'encomio della Presidenza della Repubblica dello scorso Aprile, arriva un altro importante riconoscimento per il progetto teatrale “Passi Sospesi”, diretto da Michalis Traitsis, regista e pedagogo teatrale di Balamòs Teatro, presso gli Istituti Penitenziari di Venezia (Casa di Reclusione Femminile di Giudecca, Casa Circondariale Maschile di Santa Maria Maggiore, Casa Circondariale SAT di Giudecca, struttura attualmente chiusa).
L'Associazione Nazionale dei Critici di Teatro ha infatti assegnato il premio della Critica Teatrale 2013 a Michalis Traitsis per il suo lavoro in generale e in particolare per il progetto teatrale “Passi Sospesi”, attivo dal 2006 negli Istituti Penitenziari di Venezia.
Afferma l’Associazione dei Critici: «[...] La scena teatrale ha bisogno di sguardi per essere interrogata, studiata, anche messa in crisi, ma continuamente rilanciata. La critica teatrale è ponte tra il teatro e la società, tra il lavoro degli artisti e gli sguardi degli spettatori, ma non solo. Il compito del critico è anche un’interrogazione costante sulle nuove pratiche teatrali, artistiche e quelle che sono poi le politiche del teatro e della cultura in generale. Compito della critica è creare e favorire continue occasioni di dialogo con gli artisti, con il mondo della cultura, le istituzioni, gli enti pubblici, gli studiosi, gli spettatori, i lettori».
Sulla base di questo presupposto il premio a Michalis Traitsis, consegnato venerdì 1° novembre al Teatro Paisiello di Lecce è stato così motivato:
«Si apprezza da sempre e moltissimo il lavoro di Michalis Traitsis, come artista innanzi tutto, come presenza registica capace di consegnare competenza e infondere fiducia in chi lavora con lui, ma anche per il modo rigoroso, colmo d’infinite attenzioni, con cui accudisce ogni cosa, i nodi essenziali, i passaggi principali, e contemporaneamente tutti i più piccoli particolari. Altrettanto rigorosa è la sua cura per Balamòs Teatro del Progetto teatrale “Passi Sospesi”, attivo dal 2006 presso gli Istituti Penitenziari di Venezia (Casa di Reclusione Femminile di Giudecca e Casa Circondariale di Santa Maria Maggiore). Oltre all’allestimento di spettacoli teatrali (ricordiamo ancora la forza della forma e dell’agire poetico delle dieci donne che hanno interpretato nel 2011 e 2012 alla Giudecca Le Troiane di Euripide, tragedia sull’elaborazione del dolore al femminile) Traitsis sta promuovendo in carcere un’intensa attività di pedagogia teatrale, anche in collaborazione con il Centro Teatro Universitario di Ferrara, ospitando registi e attori teatrali per condurre incontri di lavoro con detenuti e detenute. Solo per citarne alcuni, ricordiamo nomi che vanno da Davide Iodice a Enzo Vetrano e Stefano Randisi, da Cèsar Brie a Pippo Delbono, da Giuliano Scabia a Alessandro Gasmann, fino a Judith Malina, incontro quest’ultimo su Antigone, che resterà certamente tra gli eventi più preziosi di quest’anno teatrale. Feconda anche la collaborazione con la Mostra Internazionale del Cinema di Venezia che ha permesso la realizzazione di altri appuntamenti con Abdellatif Kechiche, Fatih Akin, Mira Nair, Gianni Amelio, Antonio Albanese, anche questi documentati in video dalle immagini di Marco Valentini, testimone consapevole e appassionato, uno dei tanti qualificati collaboratori dei quali Traitsis ha saputo avvalersi».
Il progetto di Michalis Traitsis negli Istituti Penitenziari di Venezia prevede, oltre l’intensa attività di laboratorio teatrale, l’allestimento di spettacoli teatrali. In questi anni sono stati creati e rappresentati gli spettacoli Storie Sconte, Vite Parallele, Eldorado, Storie italiane, Le Troiane, Appunti Antigone e una significativa attività di pedagogia teatrale.
Michalis Traitsis dal 2005 conduce i laboratori teatrali presso il Centro Teatro Universitario di Ferrara e spesso ha ideato progetti pedagogici specifici che prevedevano laboratori teatrali misti tra studenti e detenute/detenuti e in alcune occasioni la creazione di spettacoli, sempre con la partecipazione di detenuti e universitari.
Nel progetto teatrale “Passi Sospesi” sono stati invitati registi, attori, musicisti, coreografi, designer, a collaborare negli allestimenti degli spettacoli e a condurre incontri di laboratorio: Roberto Manuzzi, Elena Souchilina, Carlo Tinti, Roberto Mazzini, Stefano Randisi, Enzo Vetrano, Cèsar Brie, Fabio Mangolini, Davide Iodice, Maria Teresa Dal Pero, Pippo Delbono, Giuliano Scabia, Alessandro Gassmann, Antonio Albanese.
In questi anni Michalis Traitsis ha collaborato con alcune scuole di Venezia, presentando i video documentari del progetto teatrale “Passi Sospesi”, e invitando alcune classi ad assistere agli spettacoli all’interno del carcere femminile.
Nel 2012 è stato firmato un Protocollo d’Intesa tra il Teatro Stabile del Veneto, gli Istituti Penitenziari di Venezia e Balamòs Teatro che prevede una collaborazione con artisti ospiti del Teatro Stabile del Veneto presso gli Istituti Penitenziari di Venezia, per condurre incontri di laboratorio e ideare progetti pedagogici specifici in collaborazione con il Teatro Goldoni.
Dal 2007 Michalis Traitsis collabora con la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia e in questi anni sono stati ospitati dalla Mostra di Venezia i video di Marco Valentini che documentano il lavoro svolto da Michalis Traitsis nelle carceri di Venezia. Inoltre negli ultimi anni hanno visitato gli Istituti di Pena veneziani i registi Abdellatif Kechiche, Fatih Akin, Mira Nair, Gianni Amelio.
Balamòs Teatro è membro fondatore del Coordinamento Nazionale di Teatro in Carcere che lo scorso Settembre ha firmato un Protocollo d’Intesa con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e l’Istituto Superiore di Studi Penitenziari.
Ma, oltre i partner istituzionali e il supporto della Direzione e della Polizia Penitenziaria degli Istituti, tutto questo lavoro non sarebbe stato assolutamente possibile senza il contributo determinante dei collaboratori di Michalis Traitsis: Marco Valentini che ha curato la documentazione video, Andrea Casari che ha curato la documentazione fotografica, Patrizia Ninu che ha curato l’assistenza drammaturgica, Giuseppe Lipani che da giovane studioso di teatro segue con molta attenzione lo sviluppo del progetto.
Ai numerosi detenuti e detenute che in questi anni hanno frequentato il progetto teatrale “Passi Sospesi” va il ringraziamento e il pensiero più forte. Questo riconoscimento appartiene a tutte le persone che sono state coinvolte, ma soprattutto a coloro che hanno dato corpo a questa esperienza.
Il progetto di Michalis Traitsis nelle carceri di Venezia continua nonostante le tante difficoltà. Si tratta certamente di un premio che sollecita ad una ancora maggiore responsabilità ma stimola anche una maggior convinzione per ampliare, intensificare e diffondere la cultura teatrale dentro e fuori gli Istituti Penitenziari di Venezia.
Associazione Culturale Balamòs Ferrara