Milano – Nel mese di agosto 2012 le autorità milanesi sottraevano a Danut e Liliana, due bravi e amorevoli genitori rom romeni, i loro quattro bambini: Debora (4 anni), Timotei (8), Samuel (10) e Biancamaria (13). Alcuni agenti accusarono e denunciarono Danut e Liliana per un crimine orrendo: riduzione in schiavitù dei loro figli, per un periodo di alcuni anni, nel capoluogo milanese. In realtà la famigliola viveva in Romania, vicino ad Arad, dove i quattro bambini frequentavano le scuole grazie a grandi sacrifici dei genitori. Si trovava a Milano da soli tre giorni, in visita a parenti. Il Gruppo EveryOne e i Poeti per i Diritti Umani lanciavano un appello internazionale, chiedendo alle organizzazioni umanitarie di scrivere ai giudici della corte di giustizia e del tribunale minorile di Milano, chiedendo che i piccoli fossero restituiti ai familiari. Danut e Liliana, oltre alla perdita dei piccoli, rischiavano una condanna fino a vent'anni di prigione. EveryOne e i Poeti per i Diritti Umani producevano inoltre le prove dell'innocenza dei genitori e del rapporto di amore e dedizione che li legava ai bimbi. Roberto Malini inviava ai magistrati, insieme a tali prove, la poesia “Bambini rubati”, che diventava in Italia e all'estero – grazie agli attivisti rom – un inno al ricongiungimento di una famiglia smembrata da provvedimenti ingiusti. Il poeta e difensore dei diritti umani riceveva pressioni affinché smettesse di diffondere la poesia e l'istanza civile.
Bambini rubati
di Roberto Malini
Milano,
sotto un arcobaleno grigio
uomini senza sorriso
cercavano i bambini dei Rom
per rapirli, in nome di una legge
che è razziale.
Nelle loro uniformi blu,
conquistatori senza onore
spegnevano luci e sogni,
spezzavano i cuori delle romnì.
Adesso ci battiamo disarmati
perché tornino a casa
i bambini rubati:
Timotei vento d'estate,
Biancamaria canzone felice,
Samuel occhi vivaci
Debora campanellino.
La magistratura, in base alle evidenze, archiviava l'accusa contro Danut e Liliana, ma i quattro bambini restavano in una comunità per otto lunghi mesi, perdendo l'anno scolastico e sottoponendo la famiglia a una prova terribile, che l'ha praticamente messa in ginocchio, non solo economicamente. Dopo la separazione dai suoi cari, inoltre, la piccola Debora si è rinchiusa in un mutismo che preoccupa i genitori e tutti noi. Sappiamo quanto possa essere traumatico per un bambino l'allontanamento da mamma e papà. Oggi Timotei, Biancamaria, Samuel e Debora sono stati liberati e – finalmente – si trovano in Romania, con Danut e Liliana. Abbiamo “vinto”, ma nessuno restituirà mai la serenità perduta alla famiglia, la cui sola colpa era quella di appartenere a un'etnia colpita da discriminazione e pregiudizi. Il nostro pensiero corre inoltre alle centinaia di bambini rom sottratti negli anni scorsi, in Italia, ai legittimi genitori, senza che nessuna azione civile, nessuna poesia, nessuna chiave abbia potuto liberarli e consentire loro di riabbracciare la mamma, il papà. Il Gruppo EveryOne e i suoi alleati, quando si imbatteranno in vicende dolorose e inspiegabili come quella che ha colpito Danut, Liliana e i loro bambini, si prodigheranno sempre, con ogni energia, per evitare che le separazioni divengano definitive e i piccoli siano strappati per sempre dalle loro radici affettive e culturali.
Gruppo EveryOne