Si è svegliata così, stamattina 19 febbraio 2013, la costa orientale della Sicilia. “Mamma Etna” dà spettacolo e lo dà dopo un anno intero di relativa quiete. Per due anni, tra il 2009 e il 2011, il nostro vulcano ci aveva abituati a fenomeni eruttivi di un certo livello ogni tre mesi circa, un ritmo poi interrottosi bruscamente nell’aprile 2012.
Il lungo silenzio seguito non ha mai ingannato i vulcanologi che spiavano ogni degassazione, ogni svaporata e ogni tremore e ieri infatti avevano previsto “possibile attività stromboliana” sulla cima dell’Etna, ma non certo di questa portata. La lava è fuoriuscita copiosa, insieme alle altissime fontane di fuoco, da quel che rimane del piccolo cratere Sud Est, “fratello minore” delle altre quattro bocche eruttive del vulcano (Centrale, Bocca Nuova, Nord Est e Voragine) nato soltanto nei tardi anni Ottanta e già spaccato in quattro dalla forza delle recenti eruzioni.
Grazia Musumeci