Pesaro – Stiamo seguendo con attenzione il caso di Mia Copalea, anziana Romnì che stamattina si è sentita male a Pesaro, moglie di Toma (il “patriarca” dei Rom di Pesaro) e madre dei giovani Narcis e Ionut. Abbiamo già contattato i medici che ne avranno cura, raccomandando di fare quanto dovuto. Dopo la nostra chiamata, abbiamo saputo che la visita medica presso il pronto soccorso è iniziata e che ora si faranno alcuni esami. Nei giorni scorsi abbiamo fermato lo sgombero della baracca in cui vivono, comunicando con la polizia locale. Però la pressione su di loro continua.
Stiamo approntando un piano di trasferimento in un'altra città delle Marche, dove sembra vi siano condizioni di accoglienza migliori, che stiamo verificando. La roulotte che Laura Marzola di Cittadinanza Attiva porterà a Pesaro fra 15 giorni, dopo revisione, sarà collocata in un parcheggio, con corrente elettrica. Ovviamente, vi sarà bisogno – per evitare azioni dirette a rimuovere anche la roulotte – di aprire un canale cdi comunicazione con le autorità locali che sono poco propense a comprendere l'aspetto umanitario che riguarda il popolo Rom in Italia. Ma dopo tante azioni civili condotte da EveryOne a Pesaro, si può sperare di evitare il peggio.
Riguardo a Mia, ha passato la vita senza un tetto sulla testa, senza sostegno da parte delle istituzioni, cacciata via da un luogo all'altro. La sua salute è cagionevole, il suo organismo minato da malattie gravi e dalla precarietà. Stiamo cercando di raccogliere i 6 mila euro che mancano per costruire – nell'ambito del “Progetto Romasia” – le prime stanze in cui possano vivere e l'ovile a Costanta, in Romania, dove abbiamo già acquistato un terreno, ottenendo i permessi edilizi, nonché per comprare un gregge di 25 capi ovini. Questa è la base necessaria perché si trasferiscano in Romania e inizino a vivere di allevamento, contando sull'esperienza di Toma e sulla predisposizione alla pastorizia già messa in mostra dal giovane Ionut.
Roberto Malini
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