Potenzialità e prospettive di EXPO 2015, lo sviluppo delle infrastrutture, la promozione turistica nel territorio del capoluogo regionale. Christian Flammia, per Lombardi nel Mondo, intervista Fabio Altitonante, ingegnere, Assessore della Provincia di Milano per la Pianificazione al Territorio e Programmazione delle Infrastrutture
– Assessore Altitonante, ad oggi si ha la percezione che il “Progetto Expo 2015” sia un quadro a tinte chiaroscure, dato che la crisi finanziaria mondiale ha ridimensionato notevolmente le ambizioni e i sogni iniziali. Secondo lei è ancora realistico pensare che Expo 2015 possa essere un volano per la ripresa economica italiana?
Il progetto iniziale è stato ridimensionato, certo. Le condizioni economiche sono cambiate rispetto a quando Milano si è aggiudicata l'organizzazione dell'Esposizione. Ma stiamo parlando comunque di un grande evento di cui godrà i benefici tutto il Paese. La Provincia si sta impegnando nel ruolo di player per massimizzare i benefici per il territorio. Grazie a EXPO abbiamo dato uno slancio allo sviluppo di infrastrutture che la Lombardia attendeva da anni. Oltre agli interventi prioritari (padiglioni, edifici principali e relativi collegamenti che ammontano a oltre un miliardo e mezzo di euro) saranno realizzate opere, che non saranno funzionali solo per EXPO, ma per il futuro della Grande Milano per un valore di oltre 10 miliardi di euro. Un esempio? TEM, BreBeMi, Pedemontana e le opere connesse di potenziamento delle strade esistenti. Per quanto riguarda il trasporto pubblico, in particolare, la linea M5 della metropolitana e il prolungamento della M1. Poi c'è il progetto dei parcheggi remoti che servirà a supportare la funzione di interscambio per i pendolari. E ancora le vie d'acqua, che comprendono un complesso di interventi di valorizzazione paesaggistica e ambientale.
– Quale sarà il futuro di tutte le opere realizzate per Expo 2015, una volta terminato l'evento? È previsto un loro riutilizzo a beneficio dei cittadini lombardi?
Le infrastrutture che si stanno realizzando attraverso i fondi Expo s'inseriscono in un più ampio quadro strategico di sviluppo urbanistico e territoriale, ossia all'interno del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale recentemente adottato. Queste opere concorreranno in misura significativa ad un miglioramento della mobilità e dell'ambiente nei prossimi decenni. Più incerto è il futuro del sito dell'esposizione, una volta terminato l'Expo, poiché il suo destino è legato a scelte non ancora del tutto definite, nelle quali la responsabilità maggiore grava sul Comune di Milano e sulla Società Arexpo, appositamente costituita tra Regione Lombardia, Comune di Milano e Fondazione Fiera, con una piccola partecipazione del Comune di Rho e della Provincia di Milano.
– Le ville storiche in Lombardia rappresentano un patrimonio artistico-culturale internazionale di altissimo livello. La Provincia di Milano si è già adoperata per promuovere interventi di restauro e progetti che le valorizzino. Può illustrarci i risultati che si sono raggiunti e dirci se effettivamente il “Sistema delle dimore storiche lombarde” può essere uno degli strumenti per incrementare il turismo in Lombardia?
Nel sistema paesistico del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, abbiamo vincolato elementi storico-architettonici, fra cui anche le ville storiche. Gli obiettivi sono la conservazione, la tutela e la valorizzazione non solo del bene, ma anche del contesto paesistico-ambientale in cui si inserisce. I siti storici rappresentano un valore diffuso e capillare capace, da un lato, di attribuire identità storica e culturale ai luoghi, dall'altro, di costituire una componente all'interno di un sistema “a rete” di itinerari storico-paesistici. Tutto ciò si traduce in nuove e diverse potenzialità, anche di tipo fruitivo e turistico, per cui si intersecano le varie competenze attribuite alla Provincia.
Christian Flammia