Acquerello
Criceto d'autunno
il mio rosicchiar emozioni
lungo il giallo malinconico
d'alberi in ottobre.
Il continuo ricordo dei viali.
L'ultimo assalto della nebbia.
Il cieco presentarsi dell'ignoto.
Incanto di pupille conficcate
nel muro dell'impasto cerebrale.
E le colline del pensiero
a far da scena
al gentile sussulto dell'eternità
rottasi in tempo misurato e breve.
Spiga di prossimo grano
la mia voglia
di seminar saluti intonando
le note d'azzurro spartito.
Eugenio Rebecchi
(da Mimesi del gerundio, Ibiskos, 1991)