Sebastiano Gatto
Le sette biciclette di César
Amos, Venezia-Mestre, 2012, pagg. 84, € 9,00
Amos fa solo cose belle. Il titolo incuriosisce. Leggo subito. Non faccio caso, devo dire, alle finezze. Giusto all'inizio si recuperano dalle acque del Brenta delle biciclette aggrovigliate, sotto gli occhi del protagonista che arriva a contarne sette e pensa a una Compressione di César, intrichi di ruote, lamiere contorte (qui con alghe, più che ustionate). E sette sono i giorni che gli servono per recuperare dalle acque del suo passato qualcosa di irrecuperabile e, soprattutto, di non rimodellabile; qualcosa di cui non Vi dico un bel niente, e non perché il volumetto sia un giallo (e non si racconta la fine di un giallo), ma perché, per me, la forza, l'urgenza del libro di Sebastiano Gatto sta altrove.
Gatto vi parla di un uomo sulla quarantina che ha smesso di scegliere o, meglio, di uno che ha scelto di non scegliere, di uno che, se fosse un oggetto, nemmeno César saprebbe dargli nuova vita, talmente la sua è sospesa, non concreta, aleatoria. Insomma, niente corpo, solo gusti, più o meno spiccati e più o meno vuoti, per libri, riviste e musica. La cosa triste è che questo colto impiegato ci assomiglia, e ci dà fastidio tanto ci assomiglia, nel suo tenero snobismo, nella sua selezione inutile nel juke box della vita, nel suo peregrinare da zombie disincantato nella sua Mestre, finito il turno, tra un concerto preziosissimo e un pub o un bar come tanti altri. E Montale e Bonnie 'Prince' Billy a fargli compagnia più degli altri esseri umani, anche di quelli di cui si innamora e/o a cui si affeziona, in seno a intuizioni che potrebbero davvero guarirlo dal contagio, e restituirlo a sé stesso, magari sotto forma di una carrozzeria sfasciata, di una bicicletta piegata e contorta, ma viva, magari unita ad un'altra, in tandem, per la vita che gli resta da vivere.
Ma i progetti di vita restano degli altri, come le scelte: un amico - il suo migliore amico - che vola lontano e gli lascia qualche libro grigio della vecchia BUR, una ragazza che non gli darà una seconda possibilità.
Luciano Curreri