La Direzione della Comunicazione del Consiglio d'Europa dà il patrocinio alla lettura di poesia del poeta e difensore dei diritti umani Roberto Malini prevista per l'8 giugno al Festival Internazionale di Poesia di Genova. La Direzione del COE ha preso contatto con gli organizzatori dell'evento chiedendo loro di dare risalto al patrocinio e all'iniziativa promossa dal Consiglio d'Europa “Proteggere i diritti dei Rom”, diffondendo la relativa pubblicazione sia attraverso l'e-book sia in forma cartacea.
In occasione della sua lettura di poesie tratte dal libro Il silenzio dei violini, Roberto Malini presenterà al pubblico l'iniziativa del Consiglio d'Europa, che è uno dei più importanti documenti di civiltà mai realizzati dalle istituzioni europee.
Una poesia di Roberto Malini
da Il silenzio dei violini
Tatarszentgyoergy
Lunedì 23 febbraio 2009, nel villaggio ungherese di Tatarszentgyoergy, 55 chilometri a sudest di Budapest, un giovane padre Rom e il figlio di cinque anni sono stati uccisi da sconosciuti e successivamente dati alle fiamme in un'aggressione di matrice razzista.
Con occhi di ghiaccio li guardò l'odio,
con braccia di fuoco li prese.
La memoria, i violini, tutti quei fiori bianchi
non ci danno pace.
Mai dimenticheremo Tatarszentgyoergy,
dove grida - per sempre - giustizia
la cenere Rom.
Arte e cultura del popolo Rom
da Proteggere i diritti dei Rom
L’arte per i Rom vuol dire anzitutto esprimere un’arte di vivere. È legata alla loro mobilità, al viaggio, al commercio, alla fabbrica- zione di oggetti facilmente trasportabili e alla musica. L’arte dei Rom, molto spesso, si compenetra con l’ambiente e il paesaggio circostante, e le riunioni tradizionali dei gruppi familiari rappresentano un momento di scambio tra diverse espressioni artistiche. L’arte rom era basata essenzialmente sulla tradizione orale, ma la vita moderna e l’avvento delle nuove tecnologie costituiscono ora nuove sfide, oltre che nuove potenzialità espressive. D’altra parte i Rom stanno sperimentando nuove forme artistiche, nella pittura, la scultura o l’edizione di raccolte di racconti tradizionali.
Particolarmente celebre è la musica rom, che conta numerosi artisti di fama internazionale. Basti pensare al jazz manush e al flamenco andaluso. I non Rom tendono ad avere una visione stereotipata dell’insieme della comunità, riducendone la vita culturale al folklore, il che spinge i Rom a politicizzare la propria cultura, al fine di affermare la propria identità.
Itinerario della cultura e del patrimonio dei Rom
La cultura itinerante dei Rom non ha lasciato tracce visibili, quali chiese o monumenti, ma il paesaggio dei luoghi che hanno attraversato conserva ancora la loro impronta, come a loro volta essi si sono impregnati dello spirito dei vari spazi europei che hanno attraversato.
L’itinerario della cultura rom definito dal Consiglio d’Europa ripercorre le migrazioni delle popolazioni rom e fa scoprire i loro artisti, musicisti e scrittori. Intende promuovere la cultura rom, far conoscere al vasto pubblico le loro condizioni di vita e trasmettere un’immagine positiva di un popolo che è sempre stato percepito negativamente.
Nella foto di Steed Gamero:
Roberto Malini esce dalla cella in cui, sotto il regime nazifascista, si consumò il martirio del partigiano e poeta ebreo Emanuele Artom, nel Carcere “Le Nuove” di Torino