Porre fine alle discriminazioni dei figli naturali e legittimi, dei figli nati fuori e dentro il matrimonio, è un obiettivo ormai a portata di mano. Il Parlamento non può più rimandare una legge che semplicemente aggiorna la norma rispetto alla società, che pone fine alle differenze di tipo lessicale, ereditarie e di trattamento in tribunali diversi. Il 20 per cento dei nuovi nati in Italia (oltre centomila ogni anno) sono figli naturali, di serie b, su di loro ancora pesa una colpa per scelte fatte dai genitori e subiscono trattamenti discriminatori.
Nel mio intervento in aula ho ricordato la necessità che la legge sia il “luogo” in cui far valere ed esercitare i diritti e non un ostacolo da superare nella quotidianità, ma soprattutto mi sono appellata come la mamma di una figlia naturale, Alice, che ha dei nonni e degli zii, che vorrei che anche la legge le riconoscesse, la mamma di una figlia che vorrei non dovesse più aggiungere “naturale” quando si trova davanti alla legge!
Donatella Poretti