Natura urbanistica
Ogni provvedimento che riguarda la viabilità, o la circolazione o lo stazionamento dei veicoli, è destinato a suscitare discussioni e polemiche. Molti di questi provvedimenti in realtà non hanno natura, o non hanno soltanto natura, viabilistica bensì natura urbanistica. Hanno pertanto, o dovrebbero avere, origine in una scelta a monte.
Lo slogan sbagliato: “meno auto in centro”
A monte delle soluzioni pensate per i parcheggi sembrerebbe esserci la scelta di “meno auto in centro”, abbastanza comune nelle città che hanno però un centro storico ben diverso da quello di Sondrio (basta vedere i valori fondiari). A Sondrio infatti occorre seguire una linea opposta: incentivare un afflusso di persone in quanto ora sempre più distolto dal centro e attratto dalla periferia urbana e da richiami interurbani di prossimità.
Se non si fa questo il baricentro (quello delle funzioni) sinora rimasto inalterato secondo una scelta degli anni 1975 e successivi, si sposta verso sud con gli effetti di trascinamento e l’inizio del degrado a nord. Provvedimenti come quanto da molti ipotizzato a fine anni ’80 e successivi, ossia il decentramento di servizi e uffici – idea peregrina se presa a sé – o come l’ostracismo alle auto sarebbero possibili solo se nel contempo si provvedesse ad un bilanciamento con interventi e iniziative capaci di attrarre consistenti flussi pedonali. Un esempio di bilanciamento sta, per quanto riguarda gli interventi strutturali e infrastrutturali dei primi anni ottanta, nell’accoppiata Piastra (a sud-ovest) – riassetto del centro (sei palazzi con funzioni pubbliche – tribunale ecc.–, e tre per funzioni private –sede Credito Valtellinese–) nonché concorso per le piazze.
Lo slogan giusto: “meno auto parassite in centro”
La linea “meno auto in centro” diviene assolutamente giusta se viene così integrata: “meno auto parassite in centro”. Il parassitismo trasforma di fatto spazi pubblici in privati in quanto non è il pagamento che conta ma la sottrazione di spazi per coloro che fanno vivere il centro e cioè che vi si reca per acquisti o per pratiche in uffici, studi e simili. Per coloro che cioè invece dovrebbero essere incentivati a proseguire e non magari a scegliere altre strade, o altri fornitori anche in altri comuni per aumentate difficoltà nel recarsi in centro. Oltre a tutto se aumentano le soste prolungate in spazi “privatizzati”, sia pure a pagamento, aumenta la circolazione delle auto in cerca di un posto e quindi anche l’emissione di inquinanti.
Spazi per i pendolari ma non nelle zone centrali
Chi viene a Sondrio per lavoro è giusto trovi spazi ove lasciare l’auto, non sempre agevolmente sostituibile da treno o autobus. E’ assolutamente sbagliato però, sia che paghi o che non paghi, che lo trovi nelle zone centrali lasciando tutto il giorno l’auto dove se ne potrebbero avvicendare diverse (mediamente, secondo una statistica di tempo fa ma utile ancora oggi come riferimento, un posto-auto veniva giornalmente occupato da 9,2 veicoli). Da ricordare infine che le ipotizzate navette da parcheggi periferici al centro non hanno quasi da nessuna parte funzionato, tranne le grandi città e casi particolari tipo Taormina.
La presente nota non entra naturalmente nel merito politico ma pone con invarianza politica all’attenzione di tutti alcune riflessioni sostanzialmente tecniche.
p. il Comitato Cittadini Consumatori Valtellina
Alberto Frizziero