I cittadini, credo, possono cominciare a riflettere come il 25 aprile, data che ricorda la liberazione dal fascismo, sia opportuno marciare per una nuova liberazione: una liberazione dalla partitocrazia, da questo regime che ha occupato tutti i gangli del vivere civile del nostro Paese.
I cittadini, avendo avuto qualche informazione in più dai Tg di ieri sulla nostra marcia e la nostra iniziativa, eccezione che conferma la regola, potranno evitare di consumare la loro indignazione con qualche borbottio e trovare la forza e la consapevolezza che le cose si possono cambiare.
La malagiustizia di questi mesi dovrebbe spingere i cittadini ad uscire di casa il 25 aprile e ad unirsi nel nostro grido, un grido di liberazione non populista per l'uscita dell'Italia dall'illegalità e il ritorno allo stato di diritto. Servono istituzioni credibili, una ammnistrazione della giustizia credibile.
Quanto al dibattito sul finanziamento pubblico ai partiti evidentemente è imbarazzante per alcuni dover dire che questi quattro gatti visionari avessero ragione. Abbiamo avuto la cocciutaggine di non mollare mai. Per esempio: iscriversi al Partito Radicale, dicono tutti, è costoso. Ma se ogni cittadino andasse a vedere quanto costa al bilancio dello Stato (cioè alle proprie tasche) il finanziamento dei partiti, scoprirebbe che l'iscrizione 'esosa' al Partito Radicale è molto meno esosa.
Ma i radicali sono espulsi dalla informazione, per una sorta di fastidio, nel dover dire che qualcun altro ha avuto ragione, dal 1978 in poi.
Emma Bonino
(da un'intervista di Radio Radicale, 9 aprile 2012)