Anche il Governo “tecnico” di Mario Monti sembra rispettare una cattiva abitudine dei suoi predecessori in merito alla relazione annuale da presentare in Parlamento sulla legge 194. La scadenza di febbraio sul funzionamento della legge sull'interruzione volontaria di gravidanza non viene rispettata e se solitamente arriva alla fine dell'estate a Parlamento chiuso, anche i dati continuano a riferirsi ai due anni precedenti rispetto al deposito. Inoltre, il fenomeno preoccupante dell'obiezione di coscienza di sette ginecologi su dieci rende sempre più difficile la praticabilità della legge.
L'ultimo caso è quello del Policlinico di Napoli dove il servizio di interruzione volontaria di gravidanza è stato sospeso per mancanza di ginecologi non obiettori.
Sarebbe utile e necessario che il Governo non solo depositasse la relazione annuale in Parlamento cogliendo l'occasione per dirci cosa intenda fare per garantire presso ogni presidio ospedaliero dove sia presente un reparto di ginecologia ostetricia, la disponibilità costante di medici disponibili a effettuare interruzioni anticipate di gravidanza.
Donatella Poretti
Qui il testo dell’interrogazione