I due primi volumi delle Opere Complete di Guillermo Cabrera Infante, che comprendono tutte le critiche cinematografiche che l’autore scrisse durante la sua vita, sono state pubblicate a Barcellona da Galaxia Gutenberg, sotto al supervisione di Antonio Munné, e nei prossimi giorni saranno distribuite nelle principali librerie spagnole.
Si tratta di pagine piene di incanto e disincanto, che hanno per protagonisti L’Avana, il sesso, la musica, la rivoluzione e l’esilio, tutto secondo l’ottica di Cabrera Infante. Un modo per ricordare il grande scrittore cubano nel settimo anniversario della sua morte, che si commemora il 21 febbraio.
«Non solo la storia, ma persino la geografia ci condanna. Hanno truccato persino la topografia. Siamo nati in un'oasi e con un colpo di mano ci siamo ritrovati in pieno deserto», ha scritto l’autore.
«Non vado alla ricerca del tempo perduto, ma dello spazio da trovare», era un’altra delle sue frasi preferite. «Non posso restare fedele a un ideale che non esiste, ma posso esserlo a una città perduta», fa dire al protagonista di The Lost City, il suo testamento sotto forma di sceneggiatura, portato al cinema da Andy Garcia.
Il primo volume delle opere comprende tutte le critiche cinematografiche che Cabrera Infante scrisse principalmente su Carteles, sotto lo pseudonimo di G. Caín, e di quelle realizzate tra il 1954 e il 1960, pubblicate nel volume Un oficio del siglo XX.
Guillermo Cabrera Infante nacque il 22 aprile 1929 a Gibara, Oriente cubano, e morì a Londra il 21 febbraio 2005.
Gordiano Lupi