La coincidenza ha voluto che proprio oggi mentre la commissione d'inchiesta sul Ssn del Senato apriva una indagine sulle residenza sanitarie assistenziali e sulle strutture di ricovero e cura per gli anziani di cui sarò relatrice, la Guardia di Finanza constatava ricavi non dichiarati in più anni di imposta per un importo di oltre 14 milioni di euro, nonché di IVA ed IRAP evasi per oltre 2 milioni e mezzo di euro a Villa Tuscolana, nota Rsa romana. I parenti di alcuni dei 50-60 lungodegenti -tutti tra i 70 e gli oltre 90 anni di età- hanno ammesso che oltre a pagare una retta mensile ben oltre i mille euro pagavano anche altro: dalle medicine, alla lavanderia -servizio che la clinica fornisce a richiesta a 100 euro al mese- ai pannoloni. Il tutto mentre la clinica si prendeva una retta giornaliera da Regione, Comune e Ssn di 118 euro per assistito.
L'inchiesta in commissione approvata oggi non solo verificherà l'appropriatezza delle cure e dell'assistenza sanitaria ai ricoverati in queste strutture ma cercherà di fare luce anche sulla questione delle rette. Metà a carico del Ssn e metà a carico del Comune che si può rivalere sul reddito dell'assistito se supera i 13 milioni l'anno e, secondo alcune normative regionali, anche sul nucleo familiare. Una questione aperta con sentenze del Tar e del Consiglio di Stato su cui in particola l'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori Aduc si è impegnata e che verrà audita dalla Commissione del Senato presieduta dal senatore Ignazio Marino.
Sen. Donatella Poretti