Il presidente cubano, Raúl Castro, ha detto a una delegazione del Vaticano che Papa Benedetto XVI sarà ricevuto “con affetto e rispetto” durante la sua visita prevista per marzo.
«Raúl ha accolto con soddisfazione l’annuncio ufficiale della prossima visita a Cuba di Sua Santità Benedetto XVI e ha assicurato che sarà ricevuto con affetto e rispetto da tutto il nostro popolo», recita il testo ufficiale del comunicato stampa letto al telegiornale nazionale.
Il leader cubano ha ricevuto domenica 18 dicembre nel Palazzo della Rivoluzione il responsabile organizzativo degli eventi pontifici internazionali, Alberto Gasbarri, accompagnato dal cardinale Jaime Ortega, il Nunzio Apostolico all’Avana, Bruno Musaro, e l’arcivescovo di Santiago de Cuba, monsignor Dionisio García, presidente della Conferenza Episcopale.
«La conversazione ha messo in evidenza l’eccellente stato delle relazioni tra Cuba e la santa Sede. Sono stati fissati alcuni punti relativi ai preparativi per la visita del Papa», aggiunge il comunicato.
Benedetto XVI vuole visitare Cuba e Messico in occasione del Bicentenario dell’Indipendenza Americana, prima della Settimana Santa, che inizia il primo aprile. Sarà la seconda visita papale a Cuba, dopo lo storico viaggio di Giovanni Paolo II nel gennaio del 1998, che contribuì a distendere i rapporti tra le autorità dell’Isola e la gerarchia cattolica, fino a quel momento caratterizzati da tensione e difficile coabitazione. La visita di Benedetto XVI è la seconda in America Latina, dopo quella realizzata in Brasile nel 2010, e coincide con le festività proclamate dalla Chiesa Cattolica per festeggiare i 400 anni dalla apparizione dell’immagine della vergine della carità del Cobre, patrona di Cuba.
Le Damas de Blanco chiedono sin d’ora di essere ricevute dal Papa per poter spiegare la situazione difficile dei diritti umani a Cuba, il boicottaggio e la continua diffamazione di cui sono vittime i dissidenti. La Chiesa Cattolica è stata determinante, con la certosina opera di mediazione, per la liberazione di molti prigionieri politici, reclusi durante la Primavera Nera del 2003, ma è anche vero che quasi tutti i dissidenti scarcerati sono dovuti riparare in Spagna. La posizione della Chiesa Cattolica è molto delicata, perché rischia di diventare una stampella sulla quale il regime potrebbe finire per sostenersi e legittimarsi. La visita del Papa giunge in un momento importante e le aspettative dei cittadini cubani sono grandi.
Gordiano Lupi