Marino Magliani
Amsterdam è una farfalla
Edicicloeditore, pagg. 220, € 13,00
Marino Magliani è un affabulatore nato, uno che ama raccontare la sua terra, ma anche i luoghi che si sono trasformati in patrie adottive, come il Sudamerica e l’Olanda. Per questo motivo è l’autore giusto per scrivere un reportage narrativo che non sia soltanto una guida turistica, ma un vero e proprio viaggio sentimentale per cicloturisti che vogliono assaporare la bellezza di Amsterdam. Magliani descrive con stile elegante e raffinato una città labirintica e misteriosa dove si ordiscono complotti e strategie, dove le biciclette giacciono arrugginite in cimiteri nascosti, dove i canali disegnano una ragnatela che intrappola i pensieri. Amsterdam è una farfalla che uno scrittore, un editore, una giovane donna e un cane bretone attraversano in bicicletta, perdendosi nel ventre sotterraneo a caccia di segreti e scrutando gli alti tetti. Abbiamo avvicinato Marino Magliani per scambiare qualche impressione sul testo.
– Cosa rappresenta per te Amsterdam? A me è sembrato di leggere le pagine che Cabrera Infante - esule da Cuba - dedica a Londra mentre rimpiange la sua Avana. Nel tuo caso l’assenza del paesaggio ligure, dei tuoi olivi, delle tue colline, del tuo mare, è mitigata dalla possibilità di tornare. Nel suo caso c’era più tristezza, perché sapeva che l’esilio non sarebbe mai finito. Cosa mi dici?
Sono d’accordo, nel suo caso l’amarezza era quella dell’Alberti di Nunca vìa Granada. La mia è una malinconia della luce e infatti chiedo al mio eteronimo di ritracciare la luce di Amsterdam e di farla assomigliare a quella ligure. Alla fine Amsterdam rappresenta una sfida, la prima volta, anche se l’avevo già in parte tentato ne La spiaggia dei cani romantici, che emigro e racconto il posto che mi ospita da vent’anni.
– Un libro su commissione non sempre è un libro privo di cuore. Amsterdam è una farfalla è uno di questi casi. Non mancano il sentimento, la letteratura, l’amore per i libri (la libreria italiana che ha il miglior catalogo possibile). Non è soltanto una guida per cicloamatori, ma è un libro da leggere e da gustare. Condividi?
Condivido, non so cosa ne penserà il lettore ma l’idea era quella di consegnare appunto un catalogo di luoghi non solo da guida per cicloamatori, ma da amanti di luoghi lontani dalla cloaca dei turisti. Alcuni luoghi di culto per gli olandesi ad esempio.
– Cosa ti affascina di Amsterdam e cosa ti manca della Liguria quando vivi all’estero?
Le terrazze di fronte, la luce, dicevo, mi mancano. Amsterdam resta tuttavia un po’ lontana dalla mia residenza che è IJmuiden sul Mare del Nord. Di Amsterdam mi affascinano i resti della grande città-mondo.
– Hai vissuto molti anni in Argentina. Dove ti sei trovato meglio? Perché?
Gli anni giovani erano disperatamente felici, ora che sono in Olanda e che ho trovato la calma, credo di poter dire che ho trovato il mio posto. Il luogo dove scrivere. Anche se poi, quando in Liguria mi chiedono: quando torno, dico loro come dicono quelli come me: che non sono mai partito.
– Perché i tuoi libri nascono in Liguria, pure se là non scrivi ma ti limiti a osservare, a vagabondare, a sedere sulle panchine e sui gradoni delle chiese?
Proprio per restituire qualcosa, frammenti di luoghi, di memoria.
Leggete Amsterdam è una farfalla. Se non avete in programma un viaggio in Olanda vi verrà voglia di farlo. Magari in bicicletta…
Gordiano Lupi