«(...) A ciò consegue che le censure sollevate dai ricorrenti dovevano considerarsi quanto meno supportate da sufficienti elementi indiziari in ordine alla sussistenza dei vizi delle firme risultanti proprio da atti dell’amministrazione che, ancorché annullati per la carenza del potere esercitato, esistevano dal punto di vista storico e dei fatti che ne avevano costituito il fondamento: il che era sufficiente in ogni caso a stimolare ritualmente il potere istruttorio officioso del giudice adito.
In definitiva il ricorso di primo grado doveva e deve considerarsi pienamente ammissibile».
Firme false: “Se la Corte Costituzionale
autorizzerà il controllo delle firme,
in Lombardia nuove elezioni”
Il Consiglio di Stato ha ribaltato gli esiti del giudizio sul ricorso elettorale avviato dai radicali della Lista Bonino–Pannella Marco Cappato e Lorenzo Lipparini contro la ammissione della lista Per la Lombardia a sostegno del Presidente Roberto Formigoni.
Al contrario di quanto deciso in primo grado dal Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia (che aveva respinto i ricorsi radicali perché ritenuti generici e tardivi), il Giudice d’appello ha accolto il ricorso presentato per i Radicali dagli avvocati Mario Bucello, Giovanni Pesce e Simona Viola, riconoscendo che la falsità delle firme avrebbe dovuto e tuttora deve essere esaminata dagli organi di giustizia, e auspica che ciò avvenga celermente, con una tempistica compatibile con le esigenze di giustizia, di certezza e di democraticità degli esiti elettorali.
Dunque, invece di attendere gli esiti della querela di falso instaurata dai radicali davanti al tribunale civile (scontati, vista la palese falsità delle firme, ma probabilmente tardivi rispetto al decorrere della legislatura regionale), il Consiglio di Stato ha preferito sospendere il giudizio per attendere di sapere dalla Corte Costituzionale (davanti alla quale la questione era stata già rimessa in occasione dei giudizi promossi dall’ex Governatore del Piemonte Mercedes Bresso nel noto contenzioso promosso contro la vittoria di Cota, e la cui decisione è prevista per i primi d’ottobre) se nei giudizi elettorali il giudice amministrativo possa disporre velocemente e direttamente la perizia su firme potenzialmente false, senza dover attendere gli esiti della questione di falso da parte del giudice ordinario. In definitiva il Consiglio di Stato ha riconosciuto degna di attenzione e verifica la richiesta dei Radicali di effettuare una perizia ufficialmente disposta dalla magistratura amministrativa per accertare la veridicità delle sottoscrizioni.
A tal proposito, Marco Cappato ha dichiarato: «Se le firme venissero finalmente controllate anche dal giudice amministrativo, a quel punto sarà doveroso prendere atto di quanto abbiamo da un anno e mezzo provato e documentato, e finalmente annullare elezioni falsate dalla “truffa Firmigoni” perpetrata ai danni dei cittadini lombardi».
Lista Bonino-Pannella Milano
[LEGGI LA SENTENZA]
Il testo integrale della sentenza del Consiglio di Stato
che accoglie il ricorso dei radicali
sulle irregolarità delle elezioni regionali lombarde del 2010