Stamani l'aula del Senato ha evitato l'ennesima brutta figura.
Davanti ad una “leggina” interpretativa della legge 157 sulla caccia lo stesso relatore ha dovuto chiedere di rimandarla in commissione per un non ben specificato approfondimento.
Mentre infatti la revisione della legge sulla caccia giace in commissione XIII, con migliaia di emendamenti al testo del relatore Orsi, i leghisti Divina e Pittoni avevano cercato di sanare per il passato e il futuro dei cacciatori del Trentino Alto Adige sorpresi in ambiti di caccia che non erano loro permessi.
Siccome una sanatoria non sanava il futuro e una modifica della legge non sanava il pregresso, la scelta era stata quella della legge interpretativa della legge. Un obbrobrio.
Insomma nel merito e nel merito anche stamani l'aula del Senato ha rischiato di fare una brutta figura.
Come Radicali eravamo pronti a chiedere di rimandare il testo in commissione e come da regolamento (art. 51, comma 1) di abbinarlo alla revisione della legge sulla caccia, ma evidentemente davanti ad un'aula semideserta non ce n'è stato bisogno e la richiesta è arrivata dal relatore sen. Molinari.
Ancora una volta il gruppo del Pd ha avuto un atteggiamento non lineare e, dalla concessione della deliberante in commissione, è finalmente giunto ad una posizione più rigorosa, almeno nel metodo di legiferare.
Donatella Poretti e Marco Perduca
senatori Radicali