I soliti complimenti al ministero della Salute che come ogni anno non riesce a presentare la relazione alla legge 194 nei tempi previsti dalla stessa legge, ossia febbraio.
Anche quest'anno è riuscito nel capolavoro di presentare una relazione al Parlamento appena il Parlamento è stato chiuso per la pausa estiva (4 agosto). Senza conferenza o comunicato stampa per illustrarlo e spiegarlo. Una nota e la pubblicazione sul sito Internet e l'adempimento burocratico è sistemato!
Un ritardo non giustificato dai dati sempre vecchi, ossia i definitivi del 2009 e i preliminari del 2010, e in alcune tabelle perfino del 2008 e 2007 (obiezione di coscienza). Mentre sull'aborto farmacologico, nonostante il terrore seminato si anticipa che i dati si avranno solo nel 2012!
Nel frattempo il fenomeno dell'obiezione di coscienza tra i medici sta diventando un problema organizzativo per Asl e direttori di Ospedali.
La percentuale dei ginecologi obiettori (dato 2009) rimane del 70,7% in Italia, con l’intero Sud dal Lazio in giù sull’80%, con l’unica eccezione della Sardegna, a testimoniare di come le politiche regionali continuino a premiare l’obiezione.
Ma non si capisce perché i dati siano addirittura dell'anno 2008 per la Liguria e del 2007 per Abruzzo, Molise e Campania.
Donatella Poretti