L'uomo, un marinaio, il volto sudato sotto il sole spietato, la pistola impugnata con ambedue le mani, è nascosto dietro a uno scoglio; mentre un gabbiano lo tormenta, fra le palme spunta il fucile di un misterioso nemico che gli spara.
Lo stesso personaggio si muove fra rupi e dirupi, sassi e sabbie, sul ruvido sentiero di una montagna del deserto.
Un grosso orecchino d'oro al lobo sinistro, un paio di lunghi favoriti, una sigaretta sprezzante, un bianco cappello con fregio, lo sguardo – ironico, sognante, cinico, romantico – all'orizzonte popolato di onde, una rara vela nel giorno abbagliante.
Un minareto nel silenzio. Le piramidi di Gizah. Venezia. L'isola di Pasqua, coi Moai pensanti. Continenti perduti. Il mare salato. Gli uomini leopardo. Storie di viltà e di coraggio. Samba e tango. Il Corno d'Africa. Arthur Rimbaud. Altipiani di solitudine. Maschere e sciamani. La barba di Rasputin. Celtiche ed elvetiche. Steppe e foreste. Gli scintillanti universi delle acque.
Incroci di destini e suggestioni senza pari, per un mondo il cui segreto è la varietà: naturale, delle genti, delle culture (un'indiretta apologia del “meticciato”), delle aspettative, dove nell'impervia via, fra cadute e risalite, si può scegliere fra Bene e Male. Anche quando la linea di confine è sottile, labile, volatile.
Fra mito, realtà e trasognato: Corto Maltese.
Il Museo d'Arte di Lugano celebra l'opera di Hugo Pratt (Rimini 1927 - Gran Vaux 1995), illustratore, fumettista, pittore, narratore di genio, inventore del marinaio dalle mille avventure per ogni dove della Terra e del Mare. Avventura pura, anche del pensiero. Corto Maltese è ben più che un albo a fumetti. La complessità psicologica dei protagonisti è inserita in trame quanto mai avvincenti, ricche di richiami storici, antropologici, fiabeschi. Letteratura, arte e fantasia che affonda dentro, con gaudio ritemprante. «Fra dimensione colta e immaginario popolare... in racconti dove la meta è il viaggio stesso», con giustezza suggerisce Marco Franciolli nella sua introduzione all'esposizione.
Se Corto fa la parte del leone, c'è tanto altro Pratt, a dimostrarne la meravigliosa versatilità. E, insieme con gli acquerelli, le chine, i disegni, gli studi, le serigrafie del cosmopolita Hugo – italiano vissuto a lungo fuori dell'Italia, la cui infanzia si dipanò a Venezia (il nonno paterno, Joseph, era di origini inglesi, quello materno era ebreo marrano, la nonna di ascendenze turche) e la preadolescenza e parte dell'adolescenza, al seguito del padre militare di carriera, in Abissinia, della quale imparò pure la lingua – ci sono le foto di Marco D'Anna che ha ripercorso per anni gli itinerari dell'eroe dalla lunga giacca nera aperta e svolazzante.
Immagini altrettanto stupende, «che esaltano pienamente la valenza estetica e espressiva della Polaroid, del colore o dei contrasti del bianco e nero»: da Gibuti all'Etiopia, dal Suriname alla Polinesia, dal Guatemala a Samarcanda e alla Manciuria; dal cacciatore mongolo alla Transiberiana, dalle barche di papiro del Lago Ashangi al soldato russo tatuato che a petto nudo sfida i –20°, dai dervisci rotanti alla Scuola di kendo a Pechino.
Come Pratt con matite, penne, bianchi e neri e colori creava le più magiche atmosfere e ricreava realtà, così fa anche D'Anna con il suo obiettivo. Splendido gioco di echi.
Liriche citazioni di Marco Steiner regalano altre importanti sensazioni intellettive e sentimentali sottolineando e sollecitando vicende, vicissitudini, vicinanze (e distanze).
«... si può cogliere nelle strisce di Pratt un rimando ricorrente a certo cinema; nell'uso della linea d'orizzonte per suggerire la vastità dello spazio, o nell'esasperazione del primo piano per avvicinare emozionalmente al racconto, o ancora nell'uso particolare della sequenza per suggerire percorsi mentali che richiedono una partecipazione attiva del lettore così come avviene al cinema per lo spettatore», aggiunge Franciolli. Necessaria anche questa notazione tecnica.
11 ambienti, 160 tavole e acquerelli originali, 150 foto d'autore. Un giro del mondo sulle ali. Una mostra impagabile, senza età, che carica, che accende, che scatena l'immaginazione.
Sono previsti percorsi guidati e attività in atelier per le scuole dell'infanzia, elementari, medie e superiori (Questione di punti di vista, Occhio alla vignetta, Mappe segrete, Identità d'autore, Viaggio animato, Approfondimento: il fumetto, Viaggiando sulle parole, Nuvole di china), così come visite guidate per singoli, atelier, incontri, attività speciali per bambini, ragazzi e adulti.
All'uscita dal Museo Lugano vi attende col suo sublime lago. Non è difficile, scorgendo una vela nel centro dello specchio d'acqua, far correre il pensiero a Corto Maltese, a qualche mistero da risolvere, alla bella avventura dell'esistenza che tanto spesso per pigrizia rischia di sfuggirci irreparabilmente.
Alberto Figliolia
Hugo Pratt. I luoghi dell'avventura, Museo d'Arte, Riva Caccia 5, Lugano, 8 luglio – 2 ottobre 2011
Info e prenotazioni: Tel. +41 (0)58 8667214
info.mda@lugano.ch – www.mda.lugano.ch