Sergio Caivano
Resistenza e Liberazione nelle nostre Valli
ISSREC Sondrio, 2011
In copertina appare il Castello Masegra, emblema di una città antica e moderna, la città nel cuore delle Alpi, capoluogo di una provincia estesa e frammentata nei suoi rustici borghi antichi.
Borghi colmi di sacrifici per il duro lavoro sull'arida terra, ma anche traboccanti di passione per amore della vita, libertà contadina, anarchica se vogliamo, magari un po' rozza, ma autentica e genuina.
Resistenza e Liberazione: cosa vuole dire? Primo: resistere alla prevaricazione. Secondo: liberarsi dai prevaricatori. Questo è quanto accaduto a partire dal 25 luglio 1943, fino alla liberazione ed è questo che si legge nelle pagine del libro di Sergio Caivano, che da quel 25 luglio ci presenta una carrellata di avvenimenti caratterizzati dal dominio di una parte di italiani, molti dei quali, purtroppo, tradirono il giuramento alla Patria.
Patria: termine che Sergio Caivano usa sobriamente, necessario quanto basta per capire che questo sostantivo uscì dalla mente di persone oneste, nonostante l'uso strumentalizzato che ne venne fatto all'epoca dei fatti descritti. Termine brutalizzato dall'uso sbandierato, ad ogni piè sospinto, da quella compagine che per proprio tornaconto non ha voluto accorgersi che per la Patria caddero soldati nelle isole Joniche, nella ritirata di Russia, nei Balcani, in mare e nei campi di prigionia.
Questo si legge nei capitoli del testo: una rievocazione puntuale del duro percorso dei nostri nonni, dei nostri padri e dei nostri fratelli maggiori. Chi non ricorda -da ragazzo- le piccole virtù quotidiane delle nostre mamme che ci proteggevano e alle volte, con rozzi esempi, ci facevano capire chi era in quel momento il “diavolo” e chi non lo era?
Eravamo un po' tutti contadini e la frequenza scolastica era quella che era! Ma le nostre mamme capivano e percepivano, attraverso la ritualità giornaliera, da che parte bisognava far prendere il… tralcio. Ci hanno indicato la giusta via!
C'erano, in quel tempo, passione e sacrificio con arguzia contadina. Era un gioco tra le parti: essere soggiogati da una forza brutale, oppure liberarsi dal pesante giogo. I nostri amati “vecchi” non hanno avuto dubbi: sacrifici sì per la libertà di tutti. E ce l'hanno fatta.
Resistenza e Liberazione nelle nostre Valli racconta l'impegno costante di seicento giorni, giorno più giorno meno, di chi doveva consegnare le patate all'ammasso, la polenta e il vino, frutto di duro lavoro; le pene infinite di giovani uomini e donne rinchiusi nel gelo tra sbarre, vigliacche torture e rappresaglie assassine.
Questo libro, in ordine di tempo, è l'ultima pubblicazione che compare in libreria sull'argomento; è un testo quasi completo, se non per il motivo che, lungo il percorso della storia, qualche elemento potrebbe ancora uscire dai cassetti di qualche scrivania dimenticata.
Resistenza e Liberazione nelle nostre Valli, la rievocazione storica del percorso che ha portato la… Patria a riconoscere il contributo dei Partigiani e della popolazione delle Valli tutte, con l'assegnazione della Medaglia d'Argento al Valor Militare per la Resistenza. Questo è il motivo principale per cui il libro, scritto dal Presidente provinciale dell'ANPI Sergio Caivano con passione e competenza, dovrebbe entrare in tutte le famiglie, semplicemente per essere letto da tutti e per ricordare che chi perde la memoria, perde se stesso e la possibilità di vivere con pienezza il proprio futuro.
Giorgio Gianoncelli