Giancarlo Narciso
Otherside
Perdisapop, pagg. 350, € 18,50
Orbite vuote
Sedici racconti dell’orrore e una poesia
Intermezzi Editore, pagg. 230, € 12,00
Mi arrivano questi due libri. Narrativa di genere, penso. Vengo dalla lettura in lingua originale dell’opera omnia di Guillermo Cabrera Infante. Non è facile passare dalla grande letteratura al genere. Comunque ci provo. Otherside di Giancarlo Narciso non mi delude, anche se non amo il romanzo d’avventura e la narrativa di spionaggio, perché penso che sarebbe meglio scrivere sceneggiature e girare dei film per mostrare ciò che risulta complesso far vedere con le parole. Otherside è narrativa d’intrattenimento, ma al tempo stesso letteratura, perché Narciso riesce a indagare gli stati d’animo dei personaggi e pone inquietanti interrogativi, che restano spesso senza risposta. Antonio Paolacci - nuovo editor Perdisa dopo l’abbandono di Luigi Bernardi - scegli bene pubblicando il romanzo di un eroe amaro, solo e ferito che non si rassegna alla sconfitta. Il lettore resta avvinghiato in una narrativa rapida, scritta con stile secco, asciutto, senza fronzoli, non può fare a meno di seguire le gesta di una dark lady affascinante e di un branco di tagliagole decisi a tutto. Otherside piacerebbe a Quentin Tarantino, perché sembra il canovaccio di un suo film.
Il secondo prodotto di genere che giace sulla mia scrivania, dopo una lettura notturna, viene presentato come una raccolta di racconti horror, ma forse ho letto troppo Lovecraft, Poe, Stephen King, Gianfranco Nerozzi, Lansdale… no, non credo proprio che questo libro sia una raccolta di racconti dell’orrore. Questa è letteratura minimalista mascherata da narrativa di genere, ché l’horror è un’altra cosa, possiede altre regole e convenzioni. L’introduzione di Marco Candida (curatore insieme a Chiara Fattori) racconta di Moby Dick e di Melville, si vede lontano mille miglia che a lui l’horror non piace per niente. Perché tentare di scriverlo, allora? A parte questo, se amate i racconti dei giovani autori italiani, sul genere della narrativa edita da Fernandel, Minimum Fax, Sironi, storie di viaggiatori di treni che meditano sui grandi temi della vita, un po’ alla Giulio Mozzi, per intendersi, questo è il libro che fa per voi. Gli autori sanno scrivere. Niente da dire. Tra tutti segnalo Gianluca Morozzi che si abbandona a virtuosismi letterari in Mentre la città dorme e Solo un mestiere come un altro. Tanto per cambiare il protagonista è uno scrittore. Molto bravo anche Marco Candida, ma il suo è un forbito racconto kitsch, elegante e intellettuale, poco incline al tipo di horror che ho sempre frequentato. Stendo un velo pietoso sulla poesia finale di Guido Catalano, intitolata I sombi, che tocca vertici di trash inimmaginabili, al punto di far venire nostalgia del cinema horror di Mario e Andrea Bianchi. Altri autori non hanno niente a che vedere con l’horror, si vede che non è la loro materia, che non l’hanno mai frequentata, che probabilmente la snobbano alla grande. Intermezzi è un nuovo editore toscano che fa le cose seriamente, cura bene il prodotto, non lascia nel testo refusi e confeziona una buona veste grafica, in collaborazione con www.websitehorror.com. Tra luci e ombre consiglio la lettura a chi ama il minimalismo e la sconsiglio a chi cerca la vera narrativa dell’orrore.
Gordiano Lupi