Giuseppe Muraca
Luciano Bianciardi
CDP, 2011, pagg. 84, € 10,00
In quest’anno in cui si fa un gran parlare di Unità d’Italia il dibattito sembra schiacciato sul Risorgimento e la fase iniziale di questa grande avventura chiamata Nazione. Va rammentato invece che questo secolo e mezzo è ingombro di date significative, di persone e personaggi che hanno influito sulla coscienza di tanti di noi.
La collana “Antimoderati” cerca di ricostruire gli itinerari di intellettuali politici e politici intellettuali che possono considerarsi «un soggetto collettivo» e che hanno svolto, nella loro attività intellettuale e politica nel senso più ampio e civile del termine, una ricerca consapevole e solitaria altra. Un posizionamento del tutto non organico a logiche corporative, partitiche, di gruppo o casta.
La riscoperta in questo senso di Luciano Bianciardi è importante ed emblematica. Non si poteva avviare la collana con altri se non con questo toscano di genio capace di cogliere con le sue opere le “altre facce” di un’Italia ufficiale, ingessata, ottimista, nel pieno di un boom economico i cui effetti sotterranei potevano essere colti solo da uno scettico e anarchico antimoderato come Bianciardi.
Anche dalla sua riscoperta e di altri come lui ci auguriamo un’analisi meno didascalica dell’Italia che è “ma non solo” Mazzini, Cavour e Garibaldi.
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