Carlo Patrignani
Lombardi e il Fenicottero
L’Asino d’oro edizioni, pagg. 203, € 18,00
Il libro scritto in onore di Riccardo Lombardi e per l'occasione della donna che gli fu vicina per 52 anni ma senza mai perdersi, Ena Viatto, il 'fenicottero' per l'attività svolta nella Resistenza di diffondere materiale di stampa clandestino, sta ricevendo consensi inaspettati: quindici le presentazioni fatte e una vasta eco sui media. Giunto alla seconda edizione, in via di esaurimento, il libro ripropone a distanza di 26 anni l'immagine di un 'eretico', di un politico 'anomalo' rispetto alla tradizione italica: onestà e rigore intellettuali lo caratterizzarono fortemente al pari delle sue straordinarie e perciò attuali analisi e proposte politiche, economiche, sociali. Un uomo di cultura prestato alla politica; un intellettuale Utopico a cui però l'Utopia servi' per leggere i movimenti nella e della società; un socialista che non sapeva cosa fosse il socialismo: “Non chiedetemelo, non lo so. Ma so cosa non è socialismo”.
Il resto, lo lascio a Pietro Caruso, già Presidente della Fgs e coordinatore dal 1976 al 1981 della corrente 'lombardiana'. (Carlo Patrignani)
Sono rimasto colpito anche dalla scelta editoriale dell'Asino d'oro, fresca casa editrice che ha saputo accogliere un racconto diviso a metà fra il saggio documentato e il racconto esistenziale. Di ‘metamorfosi’, di 'trasformazioni', secondo Apuleio e Ovidio, ne abbiamo davvero bisogno, per evitare invece l'appiattimento, l'agiografia, l'implosione della memoria. Mi auguro che questa brillante casa editrice continui a raccontare i ‘cambiamenti’ e le ‘trasformazioni’ della vita delle persone in rapporto a figure carismatiche specie se eretiche e sfuggenti a facili classificazioni. Il libro è un tentativo riuscito di unire insieme frammenti spesso inediti del Lombardi uomo e maestro di pensiero ed alcuni momenti ideali e politici rivissuti dal giovane militante socialista Patrignani.
Lo stile asciutto di Lombardi e la sua severità morale furono un elemento di grande attrazione per un gruppo di giovani che si sentivano istintivamente di sinistra all'inizio degli anni Settanta ma non avevano ancora compiuto una definitiva scelta politica. Lombardi, senza concedere formule allettanti, diventò il punto di collegamento fra le migliori esperienze di lotte studentesche ed operaie del triennio 1967-1969 e quella opzione di riformismo-rivoluzionario che cercava uno sbocco politico nel Psi disponibile a sostenerle, sul piano delle concrete iniziative, all'interno del Parlamento. La cancellazione della memoria è un dramma soprattutto per quella parte della sinistra smemorata che confonde i quindici anni di leadership craxiana come l'intera storia più che secolare del socialismo italiano nella quale oltre al gigante Lombardi, inquieto esponente prima della sinistra popolare, poi di quella azionista, campeggiavano figure come Nenni, Pertini, De Martino. Per l'attualità il pensiero di Riccardo Lombardi è molto utile perché le sue analisi si ponevano fin da principio il problema della coniugazione dei diritti civili con quelli sociali, continuando dunque l'esperienza del moderno liberalismo e del socialismo riformista. È chiaro che il pensiero di Lombardi è antitetico a quello delle destre, lontano mille anni dal cinismo amorale di Berlusconi e dei berlusconiani, ma anche inflessibile nel non concedere alibi alla ‘sinistra di cartone’. Quella che ha sognato il bipartitismo che in un Paese come l'Italia ben difficilmente si affermerà. E la lezione di Lombardi è diretta a chi pensa oggi nel ventunesimo secolo di tornare a quello scorso e di costruire ‘un presepe’ nel quale al Psi verrà riconsegnato il ruolo del terzo partito politico italiano, ago della bilancia. Se mai il libro di Patrignani serve a recuperare nella mente di ciascun socialista uno spazio della ‘memoria’ capace di rilanciare, oggi, una futura alleanza su scala europea dei democratici e dei socialisti capace di ritrovare sotto il simbolo della rosa del Pse tutti i progressisti disponibili a giocare il presente ed il futuro superando questi anni orribili e bui che caratterizzano la crisi del capitalismo e il rischio di sconfitta delle democrazie e dei loro valori. Ed è per il recupero e il riaffiorare alla luce della ‘memoria’ non solo individuale ma collettiva, perché coinvolge intere generazioni, dopo anni ed anni di cancellazione e obnubilazione, il grande merito della giovane casa editrice: guarire con la memoria perché di ‘metamorfosi’ e di 'trasformazioni', ne abbiamo davvero bisogno. (Pietro Caruso)