Senza sfarzo né tante cerimonie, 'l Gazetin compie questo mese i suoi vent'anni (ciclostilato, il primo numero uscì, editrice e stampa Coop. "La Bottega", in distribuzione gratuita nel giugno 1990; LaboS si costituirà poi nel 1994). Sempre coerente con se stesso, questo ci pare di poterlo dire senza tema di smentita, e all'altezza della sfida lanciata allora – quella di offrire uno strumento di comunicazione in più ai cittadini e in specie per i rapporti di questi con la pubblica amministrazione (quella che abbiamo fin d'allora chiamata "cronaca civile") – si presenta all'appuntamento di giugno 2010 con un amaro quanto realistico bilancio del "Fallimento Gianoncelli", nell'ambito di quella "Rassegna di orrori documentali" che da alcuni numeri cura Giuliano Ghilotti, recente 'acquisto' subito ritrovatosi nello spirito del 'giornale indipendente di cronaca civile'. E non è un caso se nel frattempo, e anzi proprio in concomitanza con l'uscita del nuovo numero, la vetusta vicenda che arriva però oggi ancora a colpire Patrizia Gianoncelli, alla quale viene pignorato l'appartamento in teoria per... soddisfare i cugini Giorgio e Diletto Gianoncellli (creditori privilegiati del fallimento della società dei loro genitori), diviene materia di riflessione per giovani studiosi di economia sulla legge fallimentare italiana che disincentiva il rischio d'impresa e 'criminalizza' i falliti. «Il caso Gianoncelli», scriveva infatti l'altro giorno Lucio Scudiero (Libertiamo.it, 09/06/2010), «appare come una plastica dimostrazione delle peggiori intenzioni contenute nella legge fallimentare, oltre che un caso di scuola di come sia possibile, attraverso una procedura concorsuale, distruggere la ricchezza residua di un’azienda con il risultato di frustrare le prospettive di realizzo dei suoi creditori».
L'analista, forse in 'complicità' con il deputato valtellinese On. Benedetto Della Vedova che già a suo tempo era intervenuto da parlamentare europeo (si veda 'l Gazetin, gennaio 2002) rivendicando liceità e libertà che tali vicende "venissero illuminate dai riflettori della cronaca", denuncia nel medesimo intervento la «pesante censura editoriale» subita dal Gazetin «attraverso un provvedimento cautelare emesso dal tribunale di Sondrio che intima la rimozione dal proprio archivio web di alcuni articoli pubblicati dieci anni fa sulla vicenda. Sullo sfondo restano le vite dei fratelli Gianoncelli con le rispettive famiglie, passati attraverso le forche caudine di una procedura talmente sovradimensionata da aver destato l’attenzione di attivisti locali e perfino di esponenti politici di livello nazionale».
Già solo questo 'rimbalzo' sulla scena nazionale farebbe da buona attestazione, e sufficiente gratificazione darebbe se di questa fossimo alla ricerca, per i due decenni di intenso lavoro, minuzioso quanto serio e 'qualificato'. Ma, l'attualità della nuova edizione, ci porta subito di nuovo al centro del dibattito politico nazionale con i “pensieri inutili” di Gino Songini sulla libertà di stampa (ancora!). «Diritto di conoscere e diritto alla riservatezza», sostiene il redattore del Gazetin, «non sono inconciliabili: basta tener fermi i punti cardinali»; ma, ahi noi, non così sembrano orientati governo e maggioranza parlamentare come riferiscono le cronache delle ultime ore! Oppure ancora con le riflessioni di Niccolò Bulanti sulla proprietà privata che giungono al cuore dell'iniziativa referendaria in tema di gestione dell'acqua.
Altre curiose e interessanti cose, giusto per andare per 'spigolature' tra le pagine del nuovo numero del Gazetin, possiamo trovarle nel bel 'ritratto sportivo' che Alberto Figliolia fa della leggendaria fiorettista Irene Camber; nell'evento tiranese per il Cinquecentenario dell'Apparizione con l'inaugurazione del monumento di Michele Falciani (in copertina) al quale interviene da protagonista anche la nostra Paola Mara De Maestri con la lirica “Bene avrai”; nel doppio contributo in ricordo e 'riabilitazione' della 'strega' Maria Salvadora de' Mossini di Piero Tognoli e di Annagloria Del Piano; nel parimenti 'combinato disposto' sul film “Agorà” di Alejandro Amenábar e sulla figura di Ipazia, “stella della filosofia”, rispettivamente di Gianfranco Cercone e di Adriano Angelini; e, infine, il problemino che rimane... ad Alfredo Mazzoni dopo aver messo a confronto Tepee e Calecc, in una delle sue visionarie proposte.
Un curioso, strepitoso numero che non potete assolutamente perdervi!
Buon compleanno, Gazetin!
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