2.
Alle otto il ragazzo si trovava nell’aula.
Il prof. gli spiegava gli ultimi dettagli della sua missione, intanto la tensione di Filippo saliva man mano alle stelle. Il prof. capiva benissimo come si sentiva il ragazzo – Non aver paura, andrà tutto bene, il primo amuleto che devi cercare si trova sulla nuca di una bestia colossale.
– Adesso accomodati su questa sedia, stai tranquillo, grazie al collegamento con il mio computer, verrai catapultato nell’era prescelta. Ciao e buon viaggio.
Filippo chiuse gli occhi ed appena aperti si trovò immerso in una delle grandi foreste dell’era Mesozoica.
Camminò con passo svelto, stando attento alle radici e ai rami tortuosi che sbucavano all’improvviso come se fossero funghi.
Ad un certo punto si trovò davanti un grande dinosauro; non conosceva la sua specie, ma era molto grande.
– Stai attento, quello che hai davanti è un T-Rex – disse il professore tramite l’auricolare.
Filippo decise di agire d’astuzia, avrebbe sconfitto l’animale con quello che aveva a disposizione. Guardò in alto, vide il sole nel cielo limpido; in quel momento gli venne un’idea molto pericolosa, ma che sicuramente avrebbe funzionato.
Per prima cosa doveva chiamare a sé il dinosauro e nel momento in cui si sarebbe girato per attaccare, lo avrebbe accecato con il sole o per meglio dire, avrebbe riflesso la luce del sole attraverso la lancia che gli aveva dato il professore.
Il ragazzo allora iniziò ad urlare: – Ehi, dinosauro, sono qui, vieni a prendermi!
Appena il T-Rex si girò, il ragazzo cominciò a correre a più non posso attraverso la foresta. Non poteva subito passare alla fase successiva perché il sole non si vedeva ancora, era coperto dagli alberi, solo pochi passi più in là il sole splendeva grande nel cielo.
A Filippo mancava il fiato, ma ormai aveva la lancia in mano, prese bene la mira e colpì accecando il T-Rex.
Voleva saltare dalla gioia, ma non aveva tanto tempo per esultare, si arrampicò a fatica sul dinosauro che si dimenava con vigore.
Raggiunta la testa del dinosauro, vide conficcato, sulla sua fronte, il primo amuleto; con un colpo secco tolse l’oggetto prezioso che mise subito nello zaino, ma questo fece molto arrabbiare il T-Rex che cominciò a scrollarsi cercando di far cadere il ragazzo che, scivolato, era rimasto appeso sul muso del mostro.
Con le possenti zampe il dinosauro cercò di staccarsi Filippo; ormai il ragazzo era certo di una morte sicura, ma gli restavano ancora le armi. Cercò il fucile con il sonnifero nello zaino, ma era difficile tenersi con una sola mano e nello stesso tempo combattere con i piedi nell’estremo tentativo di salvezza, così riuscì a trovare con fatica, solo il coltello che, sicuramente, non poteva servire più di tanto, vista la pelle dura del dinosauro.
Un tentativo è sempre meglio di niente, pensò Filippo e con questo spirito cercò agilmente di rimettersi sulla testa del rettile e, conficcando il coltello nell’occhio dell’animale, riuscì finalmente a sconfiggerlo per poi scappare velocemente nel buio della foresta.
– Professore, per favore, mi riporti nell’aula – lo supplicò il ragazzo. E in un batter d’occhio Filippo si ritrovò seduto sulla sedia.
– Ottimo lavoro, ragazzo, sei stato in gamba – lo ringraziò il prof.
– Eccole l’amuleto, – disse Filippo sfinito, – ma per favore, non mi faccia mai più incontrare un T-Rex.
Giulia Barillaro
(2 - Il seguito alla prossima puntata...)