Beno. All'anagrafe Enrico Benedetti. Sono nato a Sondrio il 06/06/1979 e vivo a Montagna in Valtellina. Sono laureato in Ingegneria Elettrica. Pratico corsa a livello agonistico dal 1996 e gareggio per le fila dell'ADM Ponte. La mia specialità è la corsa in montagna. Sono appassionato di fotografia e musica. Faccio il tecnico audio a tempo perso, suono la chitarra e canto nel mio gruppo rock, i Nails.
Fin da piccolo sono stato educato da papà all'amore e al rispetto per la montagna. La mia prima vetta è stata il pizzo Scalino, salito a sette anni con papà e zii dal versante della Val Malenco. Poi, grazie anche alla preziosa collaborazione della guida Floriano Lenatti, io e mio padre Renzo abbiamo esplorato il gruppo del Bernina. Con loro ho raggiunto per la prima volta il Bernina (m 4050) nel 1991, nel 1994 l'Argento (m 3945) e il Piz Palù (m 3920), nel 1998 la Cresta Guzza (m 3869), lo Zupò (m 3996) e le Belleviste (m 3893). Accanto ai 4000 e ai ghiacciai perenni, ho cominciato a seguire lo zio Luciano nel suo correre per i monti. Gli itinerari erano senza dubbio alpinisticamente più semplici, ma fisicamente provanti, sia per le lunghezze che per i ridotti tempi che ci si imponeva d'impiegare: meno della metà del tempo indicato sui segnavia o l'uscita era ritenuta insoddisfacente.
Dal 1997 ho cominciato a prendere consapevolezza della possibilità di unire la corsa con le ascensioni. Ho così iniziato un cammino di formazione tecnica e atletica che, dopo moltissime ascensioni, traversate e infortuni, è culminato l'8 agosto del 2003 quando, in compagnia del mio amico Francesco Marini, ho salito in giornata il pizzo Bernina partendo a piedi da Sondrio per far ritorno al capoluogo dopo 21h e 43' di interminabili fatiche fisiche e mentali (la foto è di quella giornata). Il 2005 l'ho dedicato alla riesplorazione, quasi sempre solitaria, di molte fra le “vette dimenticate”. Non v'è in questo lavoro alcuna impresa “esemplare”, ma una mole pesantissima di fatiche che mi hanno oltremodo provato. Considerando le ripetizioni, ho salito quasi cento vette percorrendo itinerari selvaggi e lunghissimi, talvolta lottando contro condizioni meteorologiche avverse e con tempi di recupero tra un'uscita e l'altra spesso insufficienti per ripartire a mente lucida. Aiutato dalla forza di volontà sono riuscito a non mollare mai e a portare a termine l'esplorazione della regione in meno di cinque mesi.
Il resto del mio tempo libero l'ho dedicato alla stesura del mio ultimo libro, Le montagne divertenti. Viaggio fra le vette dimenticate, con la speranza di suscitare interesse nelle persone che ricercano la montagna più vera, quella lontana dalle comode mete turistiche e di cui, purtroppo, si sta perdendo la memoria. Il libro è disponibile nelle principali librerie di valtellinesi.
Per quel che riguarda la fotografia, il 23 novembre 2005, durante le opere di ripristino della croce sulla Vetta di Ron, ho realizzato un'immagine panoramica di Valfontana e Valmalenco, uno dei miei migliori scatti, e che verrà a breve distribuita dalla BPS.
Ho da poco iniziato delle collaborazioni sia con VAOL che con Tellusfolio. Potrò così proporre le mie escursioni e ascensioni in Valtellina e Valchiavenna.
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