Caro Sindaco di Firenze,
Le scrivo per ringraziarla e farle i miei più sentiti auguri di buone feste. Grazie a Lei e alla sua Amministrazione riesco finalmente a passare un po' di tempo con mia figlia e a coltivare nuovamente la mia passione per la musica classica.
Impossibilitato ad utilizzare la bicicletta per portare la mia piccola all'asilo durante l'inverno, ho provato ad utilizzare l'autobus. Il servizio di trasporto Ataf ha grandi pregi: gli orari apposti sulle bacheche alle fermate sono preziosi spunti per coltivare il proprio senso dell'umorismo, ed entrare sui mezzi stracolmi di passeggeri mi ha spinto ad adottare una dieta più sana. Purtroppo mia figlia, che ha solo due anni e mezzo, non riesce ancora ad apprezzare queste cose.
Così, mio malgrado e per amore paterno, sono stato costretto ad utilizzare l'automobile per quel breve tragitto che ogni mattina ed ogni sera devo percorrere sui viali per raggiungere l'asilo di mia figlia. Ma se fino a qualche mese fa i tempi di percorrenza in entrambe le direzioni erano di soli 10 miseri minuti, oggi hanno oltrepassato l'ora. Durante quel periodo, chiuso nel calduccio della mia macchinuccia, ho riscoperto il piacere di stare con mia figlia, seduta e allacciata nel seggiolino accanto a me (se fossimo a casa, mi toccherebbe rincorrerla da tutte le parti). Pensi che le ho insegnato a contare in italiano e in inglese facendole contare il numero delle automobili che ci circondano.
Ma non è finita. Per coprire i rumori di chi non sa far altro che lamentarsi a forza di clacson e ingiurie (inspiegabilmente spesso a Lei rivolte), mia figlia ed io abbiamo cominciato ad ascoltare musica classica alla radio. Qualche giorno fa, di ritorno dall'asilo, siamo riusciti ad ascoltarci una intera sinfonia di Mozart nel percorrere quei tre chilometri di viali. Di questo passo, sono sicuro che presto potremo goderci non solo una breve sinfonia classica (è sempre stato un mio sogno ascoltarmi tutta in una volta la tetralogia wagneriana).
L'unica pecca, se posso permettermi, è che di figlie ne ho due. La bimba più grande, di quattro anni, riesco a malapena a intravederla poco prima di metterla a letto. Prima avevo un'ora in pi? per giocare anche con lei.
Ma non si può certo pretendere altri miracoli. Ne ha già fatti tanti.
Di nuovo, davvero grazie e buone feste.
Pietro Yates Moretti, vicepresidente Aduc