Riprendiamo la nota dell'Agenzia di notizie spagnola EFE sul lancio del romanzo Prensa Gulag, del poeta, giornalista e narratore cubano Julio San Francisco
Madrid, 27 novembre (EFE) – Lo scrittore cubano Julio San Francisco, esule in Spagna da dodici anni, abborda il tema della lotta dei giornalisti del suo paese per la libertà di stampa in Prensa Gulag, un romanzo pubblicato in Internet a cui il suo autore (fondatore di Habana Press) ha dedicato buona parte della sua vita.
Con questo romanzo, già in vendita su bubok.es, lulu.com e amazon.com, Julio San Francio di cinquanta cinque anni, omaggia a «tutti i cubani che hanno dato la loro vita per la libertà di stampa o che rimangono in galera per questo motivo», ha affermato l'autore nella intervista concessa ad EFE.
Con più di 600 pagine, «questo romanzo è il primo pubblicato sulla disuguale lotta dei “giornalisti indipendenti” dell'isola per la libertà di stampa», affermò lo scrittore, che insieme ai suoi amici Raul Rivero e Carlos Alberto Montaner, è uno dei giornalisti più influenti dell'esilio cubano. «Questo libro l'ho vissuto per primo nella vita, e poi lo ho scritto», disse il poeta e narratore che 12 anni fa si vide costretto a prendere la decisione di abbandonare il proprio paese perché «l'alternativa era marcire nel carcere».
Julio San Francisco arrivò in Spagna e nel suo passaporto la Polizia Politica Cubana lasciò impresso per sempre un vero e proprio gioiello letterario: «Permesso d'Uscita Definitivo, per un periodo di: Definitivo». È questa la formula moderna dell'ostracismo, commentò lo scrittore e giornalista che già aveva trattato la dura realtà del esiliato in uno dei suoi poemi più conosciuti “El Desterrado”.
Martinez avrebbe potuto scegliere gli Stati Uniti come destino del suo esilio, ma preferì la Spagna, perché i suoi nonni erano della Galizia e per la comunione di lingua. «Emotivamente mi sentivo più vicino a questo paese», aggiunse l'autore di Nada y otros cuentos dell'assurdo, (“Nulla e altri racconti dell'assurdo”).
Prensa Gulag narra la nascita della prima Agenzia di Stampa privata e libera in Cuba, Habana Press, nel 1995 nella quale San Francisco occupò la carica di vicedirettore editoriale e che diede luogo a ciò che quattordici anni dopo si conoscerà come Movimento Cubano di Giornalismo Libero (indipendente), come dichiarato dall'autore. «Dentro questo Movimento s'annoverano più di cinquanta agenzie e duecento giornalisti, di cui ventisei sono in carcere e dodici in esilio», disse Julio San Francisco.
Nella prefazione, Luis Maria Anson, giornalista e accademico della Reale Lingua Spagnola, osserva che il linguaggio usato nel romanzo «è riuscito, commovente, provocatore, crudo, elettrizzante, un fuoco permanente di lirismo e procacità», e sottolinea che si tratta di un'opera "di alto voltaggio letterario, interessante, appassionata, di scrittura come folgore, e di profonda conoscenza della condizione dell'Uomo».
Il protagonista di Prensa Gulag è Arturo Estuario, un giornalista dissidente che crea la prima Agenzia di Stampa privata a Cuba e lotta per la libertà d'espressione, anche se ciò gli può costare «carcere e torture», spiegò a EFE l'autore, che sa di cosa parla.
«È un romanzo con un fondo di finzione basato su episodi autobiografici, dove i personaggi si muovono in un ambiente di elevati ideali, lotta, amicizia, amore, persecuzione poliziesche, agenti dell'intelligenza cubana infiltrati, intersezione telefoniche», indicò lo scrittore.
Julio San Francisco ha piena fiducia «nelle nuove tecnologie»; è per questo che decise di diffondere il suo romanzo on line, attraverso le librerie virtuali più importanti del mondo: «è la novità, l'ultimo dono dello sviluppo», aggiunse.
L'autore di Todo mi corazón y otras agravantes (“Tutto il mio cuore ed altre aggravanti”) poesie scritte all'Avana e Madrid è «assolutamente convinto» che un giorno tornerà nella sua Patria ma non sa quando.
«La transizione alla Democrazia in Cuba sarà inevitabile, come in tutte le Nazioni dove c'è stata una dittatura o tirannia, e non credo che sia Raul Castro (il Presidente cubano) colui che inizierà queste trasformazioni», disse lo scrittore.
«Quando Fidel Castro morirà e i cubani sapranno che il dittatore è a quattro metri sotto terra s'accelereranno i cambiamenti perché il popolo incomincerà a comportarsi come un popolo libero dalla dittatura», affermò Martinez, che spera che il suo romanzo possa essere letto in Cuba anche se i suoi libri sono vietati. (Traduzione Dr Amel Olivares)